… E’ fuori discussione, secondo i ricercatori, il fatto che prevedere un terremoto sia impossibile alla luce delle conoscenze scientifiche attuali. Bisogna piuttosto riflettere sulle strategie di comunicazione perché quello che è accaduto all’Aquila è destinato a fare riflettere e porterà i sismologi di tutto il mondo a chiedersi quale sia la strategia migliore per comunicare il rischio.
Comunicazioni così delicate “devono essere fatte bene, e all’Aquila non è stato fatto”: é il giudizio severo e senza appello espresso su Nature da Thomas Jordan, direttore del Centro terremoti dell’Università della California a Los Angeles e presidente della Commissione Internazionale sulla Previsione dei Terremoti (Icef). Tuttavia, la stessa rivista rileva che il 31 marzo 2009 la Commissione Grandi Rischi aveva lavorato in condizioni tutt’altro che facili. Nei giorni precedenti la tensione, già forte nella popolazione a causa dello sciame sismico in atto, era aumentata notevolmente in seguito agli allarmi sull’arrivo di un terremoto lanciati da Giampaolo Giuliani e basati sull’analisi delle emissioni di radon dalla roccia. I risultati di Giuliani, presentati da Nature come “un tecnico di laboratorio”, sono giudicati “insoddisfacenti” nell’articolo, che riporta i dati dell’Icef: Giuliani “non ha ancora pubblicato un singolo articolo sul radon che abbia superato l’analisi dei revisori”, ossia la cosiddetta peer-review (revisione fra pari) che garantisce la legittimità di un lavoro scientifico…(fonte :http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/scienza/2011/09/14/visualizza_new.html_703852277.html )
Guido Alberto Piccinini
giornalista
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