L’Adico denuncia che è iniziata la speculazione alla pompa a danno dei consumatori con l’aumento dell’Iva al 21% I benzinai hanno già regolato il prezzo del carburante aggiungendo in media 12-13 millesimi di euro in più al litro. Dovrebbero i benzinai e le compagnie petrolifere assorbire il ritocco dell’Iva, visto che – afferma il presidente dell’ Adico, Carlo Garofolini – in questo periodo i petrolieri hanno potuto ingrassare i margini.
Ma non sarà questo il solo elemento che pesa sulla voce ‘automobile’. Per la Cgia di Mestre infatti oltre un terzo del rincaro Iva sarà riconducibile alle spese per il settore dei trasporti, ovvero all’aumento dei prezzi, in particolar modo, della benzina e del gasolio e dei biglietti dei bus e dei treni. E la Federauto stima un rincaro medio di 220 euro per l’acquisto di una macchina.
Secondo gli esperti dell’Adico in queste settimane le compagnie hanno accumulato margini aggiuntivi per almeno 5 – 6 centesimi al litro sui listini applicati.
«Il ministero dello Sviluppo economico, con la sua inerzia, non può continuare a consentire che i prezzi dei carburanti proseguano l’incredibile corsa al rialzo di questi giorni, lasciando che il Paese paghi questa situazione sia in termini di maggiore spesa per le famiglie, che di costi di trasporto, il Governo imponga ai petrolieri di assorbire l’aumento dell’Iva».
Difatti l’Istat ha rilevato in agosto rispetto a un anno fa un rincaro del 16,1% per la benzina (era 13,5% in luglio) e dell’1,2% su base mensile (agosto rispetto a luglio). Il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto è salito del 20,3% in termini tendenziali (dal 17,4% di luglio). Si tratta del rialzo più alto dall’agosto del 2008, ovvero da tre anni. Su confronto mensile, il gasolio ha segnato un aumento dell’1,4%.
Una ricerca del Centro studi Promotor aveva rilevato che nei primi otto mesi di quest’anno, mentre i consumi petroliferi calavano, c’è stato «un forte incremento della spesa, che è passata dai 36,3 miliardi del gennaio-agosto 2010 ai 41,7 miliardi dello stesso periodo di quest’anno, con un incremento di 5,4 miliardi (+15%)».
Di questo incremento, «una parte non trascurabile, cioè ben 1,2 miliardi, è andata a vantaggio del fisco che ha incamerato dalla vendita dei carburanti nel periodo gennaio-agosto 2011 ben 20,8 miliardi contro i 19,6 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso».
Con l’aumento dell’Iva iniziata speculazione sui carburanti
L’Adico denuncia che è iniziata la speculazione alla pompa a danno dei consumatori con l’aumento dell’Iva al 21% I benzinai hanno già regolato il prezzo del carburante aggiungendo in media 12-13 millesimi di euro in più al litro. Dovrebbero i benzinai e le compagnie petrolifere assorbire il ritocco dell’Iva, visto che – afferma il presidente […]
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