Silvio Berlusconi, per i magistrati del Riesame di Napoli chiamati a decidere gli sviluppi del caso Tarantini, non sarebbe vittima di un ricatto, ma avrebbe istigato l’imprenditore barese a dire il falso ai magistrati, contestazione che farebbe di lui un indagato, per l’ipotesi di reato prevista proprio dall’articolo 377 bis. Non sarà quella di Napoli a procedere, eventualmente, nei confronti del Presidente del Consiglio. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha stabilito infatti che la competenza spetta alla procura di Bari.
Dopo 14 ore di camera di consiglio, i magistrati hanno anche deciso la revoca delle ordinanze di custodia per Tarantini e sua moglie che hanno lasciato il carcere di Poggioreale. “Voglio solo andare a casa e abbracciare le mie bambine”, ha detto Tarantini. Mentre viene confermata quella per Lavitola, latitante a Panama.
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