Napolitano spiega che il suo ricordo del governo di tregua formato nel 1953 da Giuseppe Pella aveva un valore puramente storico senza riferimenti all’attualità. Lo ha detto durante la celebrazione di Luigi Einaudi a Dogliani, auspicando ”piu’ distacco”. “Qualche giorno fa, una occasionale reminiscenza storica da parte mia, durante la visita al Consiglio comunale di Biella, dove – ha detto il presidente della Repubblica – su un seggio è segnato ancora il nome di Giuseppe Pella che lo occupò a lungo, mi ha portato a fare un richiamo al governo che egli formò nel 1953 su incarico di Einaudi. Quel richiamo è bastato a indurre solerti commentatori a immaginare scenari di attualità. Spero si giunga a recuperare un po’ di distacco quando si discute di fatti storici”.
”C’e’ bisogno di questi nutrimenti per portare la politica e la dialettica politica nelle istituzioni a livello di nobilta’ e dignita’ che ad esse spettano”, ha detto Giorgio Napolitano ricordando la lezione di Luigi Einaudi, presidente della Repubblica dal 1948 al 1953. I suoi ”insegnamenti sono essenziali per superare schemi duri a morire e approdare a un moderno approccio riformista che comunque deve essere europeista”, ha aggiunto il capo dello Stato.
Napolitano ha poi ricordato anche, fra i punti su cui riflettere, alcuni “misconosciuti”, quello sulla rivoluzione sociale. “Occorre uno sforzo di valorizzazione piena e unitaria – ha concluso – del lascito einaudiano di ispirazione e di idee, rivisitando anche il suo apporto personale, un po’ solitario, ma importante ai lavori dell’Assemblea costituente”
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