Oggi alle 12,30 è prevista la terza seduta dell’udienza preliminare del processo per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, uccisa ad Avetrana il 26 agosto del 2010. Ad un anno dalla carcerazione preventiva, oggi è il grande giorno per Sabrina Misseri, la 23enne, accusata in concorso con la madre Cosima Serrano di omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere e che deve rispondere anche di calunnia per aver cercato di depistare le indagini accusando la badante di casa Scazzi Ecaterina Pantir, fornirà dichiarazioni spontanee al gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere.
Sabrina oltre a respingere le accuse cercherà un confronto con il padre Michele, confronto che non c’è mai stato, nonostante le diverse lettere inviate da Misseri alla figlia. In aula tra i 13 imputati ad ascoltarla ci sarà la madre Cosima Serrano, il padre Michele Misseri, il fratello Carmine e il nipote Cosimo Cosma, accusati di concorso in soppressione di cadavere.
Michele Misseri, accusato di soppressione di cadavere, consegnerà ai giudici un memoriale in cui conferma di avere ucciso Sarah Scazzi e che la figlia Sabrina e la moglie Cosima sono «innocentissime».
Ad un’intervista a domenica Cinque Misseri dice di essere stato «condizionato nelle versioni rilasciate ma ora nel memoriale che consegnerà al giudice ci sarà tutta la verità su come sono andate le cose dall`inizio alla fine. Misseri dice ripercorrendo i momenti di quel tragico giorno: «Da tempo non stavo bene con la mia famiglia, con mia moglie, ma non riuscivo mai a sfogarmi. Quel maledetto giorno avevo preso in prestito un attrezzo e volevo andare a lavorare nei campi. Poi ero nervoso, il trattore si era rotto, ero in garage, ed è scesa la ragazza (Sarah, ndr). Non la nominerò più, perché la famiglia Scazzi mi ha chiesto di non farlo. Lei scese nel garage tra le 14.20 e le 14.30 – prosegue – e mi chiese perché urlavo e bestemmiavo; le ho detto di andarsene, lei è rimasta e l’ho presa di spalle: all’improvviso ho sentito un calore alla testa e non ho capito più nulla; lei mi ha tirato un calcio, io ho trovato una corda e l’ho uccisa. Non mi sono accorto di ciò che stava succedendo; me ne sono reso conto quando il suo cellulare suonava, lei lo aveva in mano, e io l’ho lasciata cadere ed è caduta col collo sul compressore. Lì mi sono accorto di averla uccisa. Avevo capito che avevo combinato un guaio».
Le parole di Concetta Serrano su Misseri pesano come macigni: «Mi dà tantissimo fastidio che Michele continui a piangere e a pregare quando parla di Sarah, perché così continua ad infangare il nome di Sarah. Un tempo mi faceva pena, ora lui mi fa schifo, come il resto della famiglia – ha detto ancora – ma la cosa che oggi mi fa più male è che ancora non dicono la verità».
Questo caso da’ una sensazione d’impotenza, siamo di fronte a mister Jackie e dottor Hyde, geniale! L’opinione pubblica è stanca, si riuscirà ad identificare il mostro?
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