La Puglia “terra ponte”, come l’ha definita don Tonino Bello, ha vissuto un periodo intorno al 2010-2011 decisamente turbolento dal punto di vista delle immigrazioni, con un aumento importante di flussi di immigrati provenienti soprattutto dalle coste del Nord Africa e in parte dall’Albania. Ma nonostante le criticità provocate dall’emergenza dei centri di prima accoglienza, principalmente quello di Manduria-Oria, che comunque hanno rappresentato un fenomeno decisamente temporaneo e di passaggio, o dalle situazioni di illegalità del lavoro nel foggiano e nel leccese prontamente tamponate dagli interventi delle istituzioni, in primis della Regione Puglia, si può dire che una integrazione degli immigrati è iniziata e si sta consolidando, soprattutto per l’impegno quotidiano e costante delle realtà associative ed ecclesiali.
Dal 2009 al 2010 la popolazione immigrata regolare è aumentata del 13,5%, raggiungendo la quota di 95.709 unità, di cui il 53,7% è donna. 32.458 immigrati vivono in provincia di Bari (2,6% della popolazione residente), segue Foggia con 20.557 (3,2%) e Lecce con 17.747 (2,2%). È Lecce, invece, il comune che ha il più alto tasso di presenza di immigrati, 6.058 (6,3% della popolazione residente), seguito da Altamura con il 4,7%, San Giovanni Rotondo con il 4,1%; la città con meno immigrati è Taranto, con l’1,2%.
L’occupazione regolare immigrata pugliese arriva a 72.863 unità (76% rispetto al totale): è soprattutto rumena, con 18.031 unità corrispondenti al 24,7%; segue la provenienza albanese con 8838 unità, pari al 12,1%. Altri indici di integrazione: gli immigrati iscritti a scuola nell’anno scolastico 2010/2011 hanno raggiunto le 13.649 unità (6.102 nel barese, 3.107 nel foggiano, 2.177 nel leccese); i nati nel 2010 sono stati 1.181. Si tratta di una immigrazione, quella pugliese, che non ha mai assunto caratteristiche o tratti di conflittualità tra religioni o fedi, anche perché la prevalenza è quella di immigrati provenenti da nazioni di origine cristiana. Tuttavia, anche negli immigrati di provenienza da paesi di tradizione islamica, è prevalente un atteggiamento di buon rapporto e dialogo, anche solidale, con la popolazione pugliese.
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