Negli ultimi 20 anni in Italia è diminuito il consumo degli alcolici, il nostro si conferma un paese di bevitori moderati rispetto agli altri stati europei, ma suona il campanello d’allarme per gli eccessi diffusi tra i giovani. A destare preoccupazione è soprattutto la moda del ‘binge drinking’, cioè bere almeno 5 bicchieri di alcolici in un tempo breve e lontano dai pasti. L’identikit del binge drinker fra i giovani tra i 15 e i 24 anni è maschio, vive nell’area nord –ovest dell’Italia e non nel capoluogo, nel 57% dei casi è studente, nel 35% lavoratore, nel 7% disoccupato. Sono i risultati dell’analisi fatta dal Censis su una serie di sei indagini realizzate dall’ Osservatorio Permanente Giovani e Alcool/Doxa dal 1991 al 2010 su un campione di circa duemila persone.
In questo lasso di tempo si è mantenuta stabile (intorno al 75%) la platea dei giovani consumatori. Cresce la moda del bere fuori pasto, con il boom di aperitivi ed happy hours che fino a pochi anni fa costituivano un consumo marginale. Si affacciano sulla scena nuove categorie di bevitori a rischio in passato meno visibili: i giovani tra i quali sembrano essersi indeboliti i meccanismi di autocontrollo. In venti anni è diminuito il consumo di vino, mentre la birra è stabile. In entrambi i casi aumenta la platea dei consumatori moderati e calano i “consumatori eccessivi”.
Trend opposto per le bevande alcoliche ‘fuori pasto’. Il consumo di aperitivi e di superalcolici segnano rispettivamente, un incremento del 10% e del 20%. Per gli aperitivi aumenta sia la platea dei consumatori sia quella dei consumatori che eccedono. La moda del “fuori pasto” porta i giovani a consumare sempre più spesso gli aperitivi soprattutto nei fine settimana e sempre in compagnia. Per i superalcolici, la quota di bevitori regolari è bassa ed al di sotto della media europea, ma dal 2000 al 2010 si registra un aumento della quota relativa a fenomeni di eccessi che coinvolgono entrambi i sessi. Per il binge drinking, l’83% del campione non l’ha mai fatto, ma il 13,5 % l’ha provato uno o due volte. Nel disagio collegato allo sballo del sabato sera, alcuni tra i fattori più importanti sono la mancanza di valori, l’isolamento sociale, la precarizzazione, la migrazione e la mobilità. Le preoccupazioni per i danni causati dall’eccesso di alcol sono aumentate non solo per l’attenzione agli stili di vita sani ma anche per l’aumento dello ‘sballo’ del sabato sera, per gli incidenti stradali e sul lavoro.
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