“L’Italia avra’ difficolta’ a crescere fintanto che, come si evince dai dati Istat, meta’ della popolazione femminile continuera’ a non avere un posto di lavoro e a non cercarlo. Incrementare il numero delle donne che lavorano, infatti, comporterebbe non soltanto maggiori risorse a disposizione delle famiglie, ma anche un significativo aumento del Prodotto interno lordo e, dunque, della ricchezza del Paese. Compito delle istituzioni e’ quello di incentivare le donne a cercare un posto ed aiutarle a trovarlo. Che questo obiettivo sia una priorita’ per il governo lo dimostra, tra l’altro, la lettera inviata a Bruxelles la settimana scorsa”. Cosi’ il Ministro per le Pari Opportunita’, Mara Carfagna commenta gli ultimi dati Istat secondo cui, in base alle stime provvisorie, quasi una donna su due in Italia ne’ lavora ne’ e’ in cerca di un posto di lavoro.
“Per aumentare l’occupazione femminile e’ gia’ stata siglata con i sindacati una intesa per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che consentira’ maggiore flessibilizzazione del part time e abbiamo inserito nel decreto Sviluppo la possibilita’ di accordi tra il datore di lavoro e la lavoratrice che permettano a chi ne ha bisogno di poter avere a disposizione asili nido aziendali in cambio di una trattenuta sulla retribuzione”, ricorda Carfagna.
“Considerato poi che il cuore del problema della scarsa occupazione femminile e’ nelle Regioni del Mezzogiorno, abbiamo voluto inserire nel Piano per il Sud misure che consentiranno, attraverso incentivi fiscali, la stabilizzazione di lavoratrici precarie in zone svantaggiate e maggiore diffusione dell’apprendistato- aggiunge il ministro- questo impegno, che si affianca alle risorse stanziate dal Dipartimento per le Pari Opportunita’ gia’ assegnate alle Regioni per potenziare le misure di conciliazione e aumentare i servizi per le lavoratrici, dara’ certamente e in tempi rapidi buoni frutti”, conclude.
Lascia un commento