Il giorno 26 febbraio alle ore 11.30 presso l’Aula A della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università dell’Aquila (nucleo industriale di Bazzano) si svolgerà una conferenza stampa per la presentazione dell’O.R.eS.Te. (Osservatorio per la Ricostruzione e lo Sviluppo delle aree colpite da Terremoto).Il progetto è il frutto di un impegno sinergico che ha condotto ad un accordo quadro tra l’Università di Teramo, l’Università di Udine e l’ISIG (Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia), al fine di contribuire, attraverso un costante impegno scientifico, ad una puntuale analisi dell’impatto che il terremoto ha avuto sul sistema sociale e personale.
Tra gli obiettivi che l’Osservatorio si pone di conseguire, oltre alle attività di monitoraggio, di analisi e di ricerca nel quadro delle iniziative adottate dalle autorità regionali, nazionali e comunitarie per la gestione delle situazioni post-traumatiche, si annoverano l’avvio di processi di relazione d’aiuto tra le popolazioni colpite, il supporto ad attività di ricostruzione delle relazioni di comunità, nonché lo studio della comunicazione del rischio e delle azioni sociali finalizzate alla ripresa delle attività produttive industriali, agricole e dei servizi.
Le attività dell’Osservatorio saranno dedicate alla definizione e alla realizzazione di progetti di ricerca e di intervento nel campo delle politiche sociali, del lavoro, della formazione, della valorizzazione del patrimonio, in un rapporto di continuo scambio e collaborazione con gli attori sociali del territorio e con le autorità preposte ai programmi di riattivazione dei sistemi locali. Parteciperanno all’incontro i team di ricerca afferenti alle tre diverse realtà partner, i rappresentanti delle istituzioni locali e l’Anapia Abruzzo, responsabile per la redazione di un progetto COST.
I lavori seguiranno nel pomeriggio alle ore 15.00, stessa sede, con una Tavola Rotonda dal titolo “Oltre la ricostruzione: dalla ricomposizione sociale alla partecipazione civica” cui prenderanno parte esponenti del mondo accademico e alcuni rappresentanti dei comitati civici.
Lascia un commento