L’Indice di disuguaglianza di genere (Idg) mostra che la Svezia è al primo posto nel mondo per l’uguaglianza di genere, misurato per mezzo di quest’indice composito di salute riproduttiva, anni di scolarizzazione, rappresentanza parlamentare, e partecipazione al mercato del lavoro. La Svezia è seguita nella classifica per la disuguaglianza di genere da Paesi Bassi, Danimarca, Svizzera, Finlandia, Norvegia, Germania, Singapore, Islanda e Francia. Lo Yemen è il peggiore fra i 146 paesi inclusi nell’Idg, seguito da Ciad, Niger, Mali, Repubblica Democratica del Congo, Afghanistan, Papua Nuova Guinea, Liberia, Repubblica Centrafricana e Sierra Leone. Sono i dati contenuti nel Rapporto sullo sviluppo umano presentato oggi dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo.
Nello Yemen, solo il 7,6% delle donne ha un’istruzione secondaria, a fronte del 24,4% degli uomini; le donne hanno solo lo 0,7% dei seggi parlamentari; e solo il 20% delle donne in età lavorativa sono nella forza lavoro retribuita, a fronte del 75% degli uomini. “Nell’Africa sub-sahariana le perdite maggiori derivano da disparità di genere nell’istruzione, da un’elevata mortalità materna e dai tassi di fertilità degli adolescenti,” scrivono gli autori del Rapporto. “In Asia meridionali, le donne rimangono dietro agli uomini in ogni dimensione dell’Idg, in modo particolare nell’istruzione, nella rappresentanza nei Parlamenti nazionali e nella partecipazione alla forza lavoro. Le donne negli Stati arabi sono danneggiate da una partecipazione ineuguale alla forza lavoro (circa la metà rispetto alla media mondiale) e dai bassi risultati raggiunti nell’istruzione”.
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