La giornata più nera del Governo Berlusconi è arrivata al capolinea, la maggioranza non c’è più. Con 308 voti a favore (e 321 non votanti) passa alla Camera il rendiconto dello Stato Le opposizioni rimaste in Aula, ma astenutesi, hanno permesso l’approvazione del disegno di legge. Con la votazione chiusa si apre un nuovo scenario, ancora incerto, della politica italiana. Si chiude un periodo durato 17 anni, si chiude un’epoca che va analizzata con attenzione.
Bersani, segretario del Pd, subito dopo la votazione, ha detto: “il voto di oggi certifica la fine della maggioranza.Tutti sappiamo – ha continuato Bersani – che l’Italia corre il rischio reale nei prossimi giorni di non avere accesso ai mercati finanziari e tutti sappiamo cosa questo significhi. Tutti sappiamo bene che c’è un problema di credibilità. La prova è il fatto che una legge come quella del rendiconto ha potuto sopravvivere solo grazie alla responsabilità dei parlamentari che credono che ci voglia un altro governo. Presidente – ha concluso Bersani – prenda atto della situazione, rassegni le dimissioni, affidi al presidente della Repubblica la ricerca di una soluzione che metta in grado l’Italia di afforntare questa emergenza. Se ancora si annida in lei un senso di responsabilità davanti all’Italia, rassegni le dimissioni”.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al Tg5, ha detto:”Ritengo che sia importante dare la precedenza all’approvazione di queste misure” e quindi intendo chiedere “all’opposizione di consentire il varo urgente di queste misure di stabilità” che conterranno “tutte le richieste dell’Europa”. Berlusconi, ha proseguito: “Dobbiamo preoccuparci di cio’ che accade sui mercati finanziari che non credono che l’Italia sia capace di approvare le misure che l’Ue ci ha chiesto. Credo sia la prima cosa di cui preoccuparci. Dobbiamo dare ai mercati la dimostrazione di fare sul serio. La cosa importante e’ fare il bene del paese. Dopo il varo della legge di stabilità – ha concluso il Premier – ci saranno le mie dimissioni in modo che il capo dello Stato possa aprire le consultazioni e decidere sul futuro: non spetta a me” decidere, “ma io vedo solo la possibilità di nuove elezioni. Il Parlamento è paralizzato”.
Forte delusione di Berlusconi per chi si e’ astenuto e amarezza per chi non si e’ nemmeno presentato.
Vertice di maggioranza questa sera a Palazzo Grazioli dove è arrivato alla spicciolata lo stato maggiore del Pdl e dove è attesa anche la Lega.
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