Economia: all’Abruzzo il primato dell’aumento delle imprese

Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi fa sapere che  nel dossier di Unioncamere, all’Abruzzo spetta il primato dell’aumento del numero delle imprese nei primi dieci mesi del 2011, con un tasso del +3,8% (di gran lunga superiore a quello messo a segno lo scorso anno, pari a +1,5%). “E’ un dato che ci lusinga […]

Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi fa sapere che  nel dossier di Unioncamere, all’Abruzzo spetta il primato dell’aumento del numero delle imprese nei primi dieci mesi del 2011, con un tasso del +3,8% (di gran lunga superiore a quello messo a segno lo scorso anno, pari a +1,5%). “E’ un dato che ci lusinga – riconosce il presidente Chiodi – ma che deve inorgoglirci soprattutto se rapportato alla situazione generale dell’Italia dove, sempre secondo Unioncamere, si registrano circa 38 fallimenti di imprese al giorno, e dove, nonostante la voglia di fare, la crescita rallenta”. Il dossier evidenzia una performance straordinaria dell’Abruzzo, in controtendenza con le regioni del Nord, che, nel periodo considerato, hanno avuto un incremento meno consistente. “E’ l’ennesima conferma della bontà delle nostre scelte politiche, che stanno coniugando risanamento e crescita, e del dinamismo dei nostri imprenditori, che stanno investendo anche sull’innovazione e la ricerca – osserva il Governatore – Stiamo reagendo bene, meglio di altri sulla carta anche più attrezzati, alla crisi internazionale in atto. Che, non dobbiamo dimenticare, in Abruzzo è amplificata dal grave deficit del post terremoto”. “La citazione di Unioncamere – fa notare Chiodi – va ad aggiungersi a precedenti dello stesso tenore di altri accreditati istituti di ricerca. A partire dallo Svimez che ci colloca al secondo posto in Italia per crescita del Pil”. “L’evidenza di questi meriti – conclude Chiodi – ci spinge ad andare avanti per la nostra strada e ad insistere sulla positività e sulla fiducia nelle proprie capacità e nella risposta dei mercati. Non mancherò mai di plaudire il sistema imprenditoriale, sempre responsabilmente vivace, che non si è depresso neanche di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili”.

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