Con la manovra arriva la stangata sulla benzina. L‘aumento dell’accise sulla benzina non entrerà in vigore dal 1 gennaio 2012, come annunciato, ma da subito, e cioè “a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto”, che sarà in Gazzetta Ufficiale entro oggi mercoledì 7 dicembre. Dalla data di entrata in vigore del decreto, e a regime nel 2014 produrrà un gettito pari a 4,645 miliardi.
“Gli incrementi delle aliquote di accisa – si legge -comportano un effetto positivo sul gettito (accisa e Iva) a decorrere dal 2012, tenuto conto sia delle agevolazioni previste per il settore dell’autotrasporto sia degli effetti sulle imposte dirette e sull’Irap”. È quanto si legge nella relazione tecnica che accompagna il testo definitivo del decreto trasmesso alla Camera.
Il ricaro previsto sull’accise preoccupa, poiché “le aliquote su benzina e diesel salgono rispettivamente a 704,20 euro (+8,2 cent al litro) e 593,20 euro per mille litri (+11,2 cent)”, come riporta l’Ansa. Dal 1 gennaio 2013, inoltre, vi sarà un nuovo aumento su benzina e gasolio, pari a 0,5 euro per mille litri. Cifre alla mano, quindi, il ricaro alla pompa sarà di 9,9 centesimi al litro per la benzina, e 13,6 centesimi al litro per il gasolio, mentre per il Gpl sarà di 2,6 centesimi in più al litro.
Il tutto, calcolando anche l’IVA che è ora al 21%, ma a settembre 2012 salirà probabilmente ben al 23%. Il frutto dell’effetto del rincaro sulle accise si tradurrà in un aumento di circa 4 euro per un pieno di benzina e inoltre avrà forti ripercussioni anche sul prezzo dei beni di prima necessità quali i generi alimentari, rendendo sempre più reale il fantasma della recessione, una minaccia concreta per il Paese Italia.
Lascia un commento