Il nuovo Isee ridisegnato da Monti non piace alle associazioni della Fish: saranno computati anche gli introiti esenti da imposizione e potrà essere applicato alle agevolazioni fiscali e alle provvidenze assistenziali, come pensioni d’invalidità e assegni sociali. “A chi supererà la soglia stabilita da un apposito decreto – spiega la Fish in una nota – non verranno più riconosciuti benefici fiscali, servizi sociali agevolati, prestazioni assistenziali. L’intento espresso ricorda molto alcuni elementi già presenti nel disegno di legge delega per la riforma fiscale e assistenziale presentata a suo tempo da Tremonti e stigmatizzata dai più in sede di discussione alla Camera”.
Pochi giorni fa, era stata la stessa Fish a chiedere a Monti di stralciare l’articolo relativo all’Isee, per sottoporre la questione a un maggiore approfondimento: “ma la “macchina” legislativa non si è fermata, anzi. L’articolo relativo all’Isee è stato riformulato in modo ancora più stringente”. Il nuovo decreto, spiega la Fish, “impone che non debbano esserci maggiori oneri, anzi che debbano generarsi risparmi grazie alla nuova disciplina dell’Isee. Si anticipa, di fatto, l’applicazione della clausola di salvaguardia, cioè di quelle misure fiscali e assistenziali volte ad evitare l’innalzamento delle aliquote IVA (due punti e mezzo in più a regime)”. Sono inoltre previsti maggiori controlli, affidati ancora una volta all’Inps, che dovrà ricevere telematicamente dagli enti erogatori tutti i dati sulle prestazioni sociali agevolate e le informazioni personali dei beneficiari. E se è vero che “i risparmi (difficili da calcolare anche per il ministero dell’Economia) confluiranno sull’esangue Fondo per le Politiche sociali”, è anche vero che scompaiono i vincoli di destinazione contenuti nel testo originario: donne, giovani e famiglie numerose.
“Questo testo è ispirato al luogo comune che vi siano migliaia di ‘finti poveri’ che fruiscono di agevolazioni e benefici sociali – commenta Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap – . Quand’anche fosse vero, è il sistema dei controlli anti-evasione che va rafforzato. Al contrario sono messe in forse, profilando nuovi criteri, quelle poche misure che oggi sostengono i singoli e le famiglie. L’Isee – conclude Barbieri – andava rivisto in ben altra ottica. Eravamo disponibili al confronto e alla costruzione di un sistema basato su una maggiore equità generale e interna. Ora è molto più difficile essere propositivi”. Dopo l’approvazione dell’emendamento, quanto mai probabile, sarà necessario monitorare con attenzione l’elaborazione dei successivi decreti applicativi, con margini di azione sempre più ridotti.
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