Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, rivolge alla comunità il messaggio di augurio per un buon 2012 così: “Cari abruzzesi, è trascorso un altro anno, il terzo vissuto insieme. Un anno non facile, che ci ha visti impegnati su più fronti: affrontare la profonda crisi economica e finanziaria nazionale ed internazionale; arginare la sempre più dilagante politica urlata, quando non la contagiosa disaffezione alla politica; ricostruire le case, il tessuto sociale e produttivo dei luoghi maggiormente colpiti dal sisma del 2009 ed alimentare la speranza nella gente così pesantemente provata. E’ stata dura, ma alla fine del 2011 siamo giunti con meno affanni di tanti altri. Ciò è stato possibile perchè abbiamo creduto in noi stessi, nelle nostre capacità, ognuno nel proprio campo di competenza; ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo lavorato per non cedere alla negatività degli eventi, al pessimismo reale ed a quello indotto. Abbiamo avuto coraggio, coraggio per vincere le sfide che un mondo sempre più globalizzato e competitivo ci ha imposto. Siamo stati dinamici, propositivi e reattivi (in primis i nostri imprenditori). Oggi, sono qui ad augurarvi, cari abruzzesi, un 2012 migliore; lo faccio con tutto il cuore. Sì, crediamo insieme che il nuovo anno sarà più proficuo. Sebbene mi renda conto quanto tale aspettativa è complicata. Troppe le insidie e troppi i sacrifici che il Governo centrale ci ha chiesto per evitare il default, per poter solo ipotizzare un domani meno problematico. La mente corre pensando al nostro avvenire, sempre più precario, all’avvenire dei nostri giovani, dei nostri figli, demotivati per l’idea di un lavoro stabile sempre più lontana e per la mancanza della necessaria certezza per progetti di vita: matrimonio, figli, casa. E non parliamo dell’incognita vecchiaia. Eppure, la mia esortazione, più sentita, è quella di non lasciarsi sopraffare dal pessimismo e dalle avversità, ma di avere coraggio e fiducia. Fiducia nei propri mezzi, nelle proprie capacità, ed anche fiducia negli amministratori, che, giorno dopo giorno, s’impegnano per superare i tanti momenti d’empasse che questo periodo ci ha riservato e continua a riservarci. Non dimenticate che l’Abruzzo è stata tra le regioni che meglio in Italia ha saputo rispondere alle difficoltà economiche e finanziarie ed alle contrazioni di produzione e mercato. All’unanimità, i più importanti istituti di ricerca ci hanno attribuito le più apprezzabili performance quanto a crescita pil, occupazione, export e numero imprese. E vedete, non è casuale, ma dovuto al fatto che abbiamo reagito con compattezza, convinzione, determinazione e caparbietà, puntando sul risanamento e su tecnologie, innovazione, conoscenza. E ancor più perché abbiamo mostrato grande voglia di fare, sapendoci risollevare da batoste che avrebbero piegato chiunque altro. Lo abbiamo fatto tutti insieme. E così dovrà essere anche per il 2012, con forza, nonostante le poco confortanti premesse. Ricordiamoci che nulla è precluso quando si crede nelle proprie potenzialità e nel domani. Del resto, nella sua lunga storia, l’intero Paese Italia ha superato ben altri momenti tragici, di miseria vera, di disfacimento di ideali e di identità, di disperazione in senso lato. Il messaggio che voglio rivolgervi è di pensare in positivo e soprattutto di essere sempre coesi. Spesso, infatti, sono proprio le contrapposizioni ideologiche, più che umane e di principio, a minare irrimediabilmente le fondamenta già fragili di alcuni sistemi. Ne usciremo, siatene certi! Sarà un anno che ci richiederà forse più sforzi, ma proprio per questo sarà più pregno di significato e di soddisfazioni. Le nostre fatiche saranno ripagate e ci aiuteranno ad apprezzare ancora di più cose che la frenesia, la superficialità ed il consumismo indiscriminato del passato avevano purtroppo privato della reale importanza (idee, progetti politici, valori). Avremo meno soldi, più incertezze, ma saremo più uniti, più solidali gli uni con gli altri, riscoprendo nelle piccole cose, nelle conquiste di ogni giorno, che il vero senso della vita è nell’appartenenza non nel possesso. Appartenenza ad una famiglia, ad un nucleo, ad un gruppo sociale. E il mio pensiero va anche alle donne, alle madri, motore della famiglia, a coloro che fanno quadrare i conti a fine mese: ce la farete perché le vostre risorse umane sono infinite. Ce la farete malgrado, purtroppo, continueranno a discriminarvi nel lavoro, con una retribuzione che ancora oggi non arriva a pareggiare quella degli uomini. Per voi, e soprattutto per ogni giovane abruzzese, io ci sarò: insieme costruiremo, mattone su mattone, il futuro, fatto di impegno, dedizione, studio, merito. Vi assicuro che farò il possibile affinché non siate superati dai raccomandati, dagli inefficienti, perché la mia lotta contro il vecchio sistema clientelare continuerà per tutto il nuovo anno. Vorrei che tutti avessero pari opportunità. Facciamo, dunque, proprie le parole di Winston Churchill che una volta disse: ‘sono sicuro che in questo giorno noi siamo padroni del nostro destino, che il compito che ci è stato assegnato non è superiore alle nostre capacità, che le sofferenze e le insidie che comporta non trascendono i nostri mezzi. Se avremo fede nella nostra causa e un’indomita volontà di vittoria, la vittoria non ci sarà negata”. Auguri a tutti per un nuovo anno di serenità, salute, successi, desideri esauditi. E di tanta forza e speranza. Possiamo farcela e ce la faremo sicuramente, soprattutto se saremo capaci di conservare la nostra identità, il nostro senso di comunità, i nostri sani sentimenti, i nostri sogni. Al vostro fianco ci sarà il vostro Presidente, che lotterà senza mai arrendersi”
Abruzzo: il presidente Chiodi rivolge alla comunità il messaggio di augurio per il 2012
Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, rivolge alla comunità il messaggio di augurio per un buon 2012 così: “Cari abruzzesi, è trascorso un altro anno, il terzo vissuto insieme. Un anno non facile, che ci ha visti impegnati su più fronti: affrontare la profonda crisi economica e finanziaria nazionale ed internazionale; arginare la sempre più […]
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