La befana all’Aquila

Una vecchia e cara filastrocca nota a tutti noi, ormai cinquantenni, recita: “ La Befana vien di notte… con le scarpe tutte rotte… col  vestito alla romana viva, viva la Befana”. Essa, un motto popolare a tutti gli effetti, cantata a scuola prima delle vacanze  di Natale, dava la reale dimensione di quanto ci si […]

Una vecchia e cara filastrocca nota a tutti noi, ormai cinquantenni, recita: “ La Befana vien di notte… con le scarpe tutte rotte… col  vestito alla romana viva, viva la Befana”. Essa, un motto popolare a tutti gli effetti, cantata a scuola prima delle vacanze  di Natale, dava la reale dimensione di quanto ci si aspettasse dalla vecchina esistente della nostra fantasia. Oggi tutto è cambiato ma l’antica tradizione – abolita per legge dal 1977 al 1986,  quando fu ripristinata in seguito ad una sollevazione popolare ed una campagna di stampa capeggiata dal quotidiano romano Il Messaggero,  in quanto festa tipica dei bambini –  rimane imperterrita nel tempo e suscita ancora le antiche emozioni della sorpresa il mattino del 6 gennaio. La stessa  è attesa con gioia e  preoccupazione   poiché  può essere portatrice di doni per i più buoni ma anche cenere e carbone per i più vispi ed indisciplinati. Il tutto dipende,secondo l’antica leggenda,  dal comportamento   tenuto dai bambini nel corso dell’anno.   Essa narra che i Re Magi, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare,  guidati dalla stella Cometa, giunsero  questo giorno nel luogo dov’era nato il Bambino Gesù portandogli in dono oro – simbolo dell’essenza divina di Gesù, incenso – erba che veniva utilizzata nei riti sacri e di culto celebrava quindi l’adorazione – e  mirra   una resina particolare estratta da un albero usata nelle cerimonie sacre dei morti. Quindi un anticipo della passione e della morte di Gesù. Altre leggende narrano che la Befana era una donna anziana, piuttosto vecchia, tanto da essere definita vecchina, cui i Re Magi chiesero indicazioni intenti nel loro viaggio verso Betlemme e la invitarono ad aggiungersi a loro per portare doni al Redentore. Lei declinò l’invito ma colta da un raptus di pentimento per non aver lasciato nemmeno un dono da recapitare al Bambinello iniziò a vagare con un cesto di dolci e li consegno a tutte le case dove c’erano bambini. Un’ultima leggenda affonda le sue radici nella lontanissima tradizione popolare e contadina secondo cui la Befana è simbolo della fecondità della terra che in inverno riposa chiusa nel suo letargo;dal momento che lei distribuisce i doni in primavera la terra sarà rigogliosa e ricca dando i suoi migliori frutti. Nell’intento e nella mai sopita voglia di far tornare a vivere L’ Aquila ed il  suo centro storico oggi – lungo un articolato percorso che si snoda tra la Fontana Luminosa, Viale Gran Sasso, Vale Battaglione degli Alpini, Via Malta, Via Zara, Piazza Duomo e Piazza S. Bernardino – si tiene la 64ma edizione della fiera dell’Epifania con  circa 300 bancarelle che daranno vita e splendore alla città  nella  terza edizione dopo il drammatico evento 6 aprile 2009. Sarà uno spettacolo davvero emozionante quasi un abbraccio tra figli lontani, tornare a vivere la città con la gente che rincontra i vecchi amici, ode i rumori  dei vicoli e ne percepisce i profumi. Tutto ciò mentre sul Gran Sasso innevato  il tramonto con i suoi mille colori che si stagliano nel cielo  torna a forgiare i nostri animi. Registriamo, con grande soddisfazione, che il centro storico – nella tratto che va dalla Fontana Luminosa alla Villa Comunale, nonostante e tanti puntellamenti ancora in atto – sta lentamente  riprendendo corpo; anche nei giorni feriali si vede gente intenta a passeggiare e fermarsi a prendere un caffè nei pochi locali riaperti: un flebile segnale di ripresa della vita!  Per la particolare festosa circostanza è assicurata la totale collaborazione del Comune che è arrivato ad istituire un servizio navetta  con due linee, una dalle 09.00 alle 21.00 dal parcheggio dell’Aquilone con fermata in via Crispi , l’altra  dalle 13.30 alle 21.00  dal parcheggio Trony- Carrefour con fermata alla rotatoria di Viale G. Sasso. Le stesse osserveranno  una frequenza di   15 minuti.  Il sei gennaio a partire dalle  ore  17.00, in Piazza Duomo, si terra la Befana dei VVFF a cura dei vigili del fuoco in congedo e del Comando provinciale dell’Aquila che porterà doni ai bambini presenti ed offrirà loro cioccolato caldo, mentre agli adulti sarà riservato vin brulè. In mattinata invece, in uno slancio di grande generosità, farà visita ai piccoli malati oncologici ricoverati all’ospedale S. Salvatore. Analoga, splendida  manifestazione  di solidarietà sarà effettuata,  questa mattina   all’Aquila, da parte della scuola della Pace che  con la sua iniziativa denominata “ Befana della gioia” in collaborazione con il comune Dell’Aquila, Assessorati alle Politiche Sociali e Grandi Eventi, consegnerà giocattoli ai bambini nella tensostruttura di Piazza Duomo  Non resta che augurarci che in tantissimi, come lo scorso anno, gli aquilani parteciperanno alla Befana; innanzitutto una manifestazione d’amore e d’attaccamento alla propria città, poi  per difendere le sue radici e far capire alle tante autorità istituzionali che l’Aquila vuole e  deve essere ricostruita. Una nuova occasione per riprendere e valorizzare il percorso che ha visto   l’attiva collaborazione tra operatori del mondo commerciale, dell’Amministrazione Comunale, delle tante associazioni in difesa  dell’Aquila, del mondo della ricerca e della cultura che hanno a cuore le sorti del nostro  Capoluogo di Provincia.

Nando Giammarini


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