Si all’arresto di Nicola Cosentino, l’ex sottosegretario del Pdl accusato dai magistrati campani di essere il ‘referente politico del clan dei Casalesi’, la Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha votato a favore.
In Giunta 11 deputati hanno votato contro la relazione di Maurizio Paniz che proponeva il ‘no’ all’arresto di Nicola Cosentino, mentre in 10 hanno votato ‘si’.
“Alla magistratura napoletana si adatta benissimo lo spot: “ritenta sarai più fortunato!”. A dicembre del 2009, infatti, Giunta e Camera hanno respinto, nei confronti di Cosentino, una richiesta di arresto per fatti ben più gravi; oggi, per fatti molto meno gravi, con esigenze cautelari addirittura dimagrite, la Giunta, in contraddizione con se stessa ha deciso di dare il via libera all’arresto. Il diritto, la Costituzione, gli atti processuali non hanno niente a che vedere con tale scelta. La politica, la peggiore politica, quella che vive di odio verso gli avversari, accaparramento sfrenato di voti, prese di posizione irragionevoli, l’ha fatta da padrone in un momento istituzionale delicatissimo quale quello della tutela della libertà personale del Parlamentare. In Aula, prima di premere il pulsante per la decisione, è fondamentale che ciascun Deputato si riprenda il diritto di decidere, riconosca come unico presidio la propria coscienza e, soprattutto, non dimentichi quanto accaduto su iniziativa della stessa Procura ad Alfonso Papa, martirizzato da una lunga custodia cautelare obiettivamente senza alcuna giustificazione”. E’ quanto afferma Francesco Paolo Sisto (Pdl) Vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni a procedere e componente della Commissione giustizia della Camera.
“Con il voto favorevole all’arresto, espresso a maggioranza dalla giunta per le autorizzazioni, si ripara a un torto fatto al Parlamento in questi ultimi anni”. Lo afferma, in una nota, a nome di Sinistra Ecologia Liberta’, Arturo Scotto della presidenza nazionale di Sel e segretario del partito di Vendola in Campania. ” Alla fine – prosegue l’esponente di Sel – persino la Lega, ha scelto di dare la possibilita’ alla magistratura italiana di indagare, senza impedimenti e solidarieta’ di casta. Ci auguriamo che anche l’Aula di Montecitorio segua questo indirizzo della Giunta. Con la fine del “cosentinismo” si chiude un ciclo politico in Campania e a livello nazionale che ha fortemente segnato la democrazia in una Regione complessa come la nostra. Adesso anche Alfano prova a ripulire il suo partito. Nessuna continuita’ rispetto alle gestioni precedenti anche nel PdL . Il legame tra camorra e politica – conclude Scotto – deve essere definitivamente spezzato”.
“I toni minacciosi di Cicchitto sono offensivi e da rispedire al mittente. Oggi il Parlamento, dopo anni di sottomissione ai voleri di Berlusconi, ha finalmente scritto una pagina di legalità politica e di trasparenza. La Giunta non ha processato Cosentino, ma ha semplicemente accolto le legittime e sacrosante richieste della magistratura, in cui non c’era ombra di fumus persecutionis. Ci auguriamo che nessuna forza politica cada nel trappolone di Cicchitto, perché se il governo Monti dovesse rimanere in piedi grazie ad un accordo che legittima i rapporti tra politica e criminalità organizzata, sarebbe un gravissimo vulnus alla democrazia”. Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
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