Il Sindaco, Massimo Cialente, farebbe bene in questi mesi prima delle Elezioni amministrative ad esercitare il suo ruolo con discrezione e rispetto dell’Istituzione comunale, evitando di utilizzarla a fini elettoralistici.
I cittadini si aspettano che il Sindaco in carica abbia un comportamento corretto e rispettoso del suo ruolo istituzionale di rappresentanza e di garanzia per tutti e che eviti di utilizzare il suo ruolo per fini elettoralistici.
La sua ultima conferenza stampa è un segnale chiaro di come egli intende sfruttare il suo ruolo : non per svolgere attività amministrative utili alla soluzione dei problemi, ma solo per annunciare a raffica opere pubbliche faraoniche di ogni genere, come strade, ponti, impianti sportivi, ecc., che dovrebbero avere inizio tutte nei giorni in cui i cittadini si recheranno alle urne!
Le sue esternazioni su ogni mass media non riguardanti argomenti strettamente legati all’attività amministrativa, ma solo tese ad esaltare il suo egocentrismo ed a denigrare i suoi avversari politici, o ritenuti tali, non sono degne del Sindaco di una città prostrata che vuole rinascere.
I suoi silenzi su rilievi specifici sul piano gestionale e su accuse gravi, come quelle mosse da Giulio Petrilli sull’affidamento di puntellamenti per milioni di euro a ditte di fiducia, senza bando pubblico, sono preoccupanti ed ingiustificabili.
L’informazione e la trasparenza di ogni atto amministrativo era un punto qualificante del programma del 2007 e rappresentano un elemento essenziale, oggi più di ieri imperversando malaffare e corruzione, di ogni programma per un nuovo Governo cittadino: il Sindaco non può parlare su tutto e sparlare su tutti, e tacere su domande precise che richiedono risposte nette per eliminare dubbi e perplessità sul piano della trasparenza amministrativa.
Questo dovere è la precondizione per potersi presentare agli elettori con le carte in regola e per potersi confrontare in modo corretto sulle cose vere fatte e sul progetto per il futuro della città, e nessuno è esente dal rispettarlo.
Lelio De Santis
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