La Danimarca non è terra di vulcani, pianeggiante com’è con “monti” che non superano i 171 metri, con le sue tante isole (443) che insieme allo Jutland costituiscono il suo territorio, tenendo debitamente fuori dal conto la Groenlandia, che da un paio d’anni si è avviata ad un’autonomia amministrativa e politica dal Regno. Ancor meno vulcani possono stare ad Arhus, la seconda città più popolosa del Paese dopo Copenaghen, situata alla foce dell’omonimo fiume che sbocca nel Mar Baltico. Principale porto danese, Arhus è una città con oltre 300 mila abitanti, con importanti cantieri navali, industrie petrolchimiche e meccaniche, oltre a significative attività portuali e commerciali. La sua università, con 30 mila studenti, è la più grande dopo quella della capitale. Insomma, una città con molti giovani dove la vita ferve intensamente. La sua storia vanta origini intorno al IX secolo, come testimoniano vestigia archeologiche vichinghe, mentre segnalano l’importanza dell’insediamento urbano alcune pietre runiche rinvenute intorno all’anno Mille, come pure, 40 anni più tardi, le monete coniate nella città con l’effigie dei re di Danimarca Canuto III, detto il Crudele, e Magnus il Buono. Rinvenute anche notevoli fortificazioni difensive, rafforzate da bastioni. Al XIII secolo risale la costruzione della chiesa di S. Clemens Kirke, la cattedrale, a riprova dell’importanza della città fin dal Medioevo. Attualmente Arhus offre belle architetture moderne che coronano il centro storico, ricco di costruzioni di varie epoche, con chiese e monumenti di grande dignità stilistica e con una residenza reale, il Castello di Marselisborg. Dunque, vulcani neanche a parlarne.
Eppure ad Arhus un vulcano c’è, eccome. E sempre in eruzione. E’ un italiano che dal 2001 ha scelto la bella città danese, vivendoci non da straniero. Si chiama Marcello Passalia, 44 anni, figlio d’un emigrato calabrese nel capoluogo lombardo ed egli stesso emigrato da Milano per la Danimarca. Milano, tuttavia, è rimasta nel suo brand “Marcello da Milano”. Marcello è chef, sommelier, promotore e imprenditore commerciale di prodotti italiani, sia nel campo della gastronomia che dello stile italiano, nella moda, nel cui settore ha lavorato come marketing manager per diversi anni, sia in Italia che in Danimarca. Di queste attività ha fatto e fa la ragione della sua vita. Con una filosofia tutta propria. “L’Italia ci delizia con i suoi prodotti, con i profumi, con l’eleganza e la cultura – afferma Marcello Passalia – raccogliendo il rispetto di coloro che nel mondo apprezzano la bellezza. Queste caratteristiche del mio amato paese e le sue incantevoli tradizioni hanno acceso la mia passione. Nel creare la mia società l’ho chiamata “Marcello da Milano”, perché sono nato nella bellissima Milano, una città che è un mix di business, arte, cultura e dinamismo. Queste radici mi hanno dato l’orgoglio e un’energia infinita per coltivare le mie passioni, per affrontare i problemi a testa alta e procedere sempre con determinazione in ogni cosa che faccio. Gioisco della bellezza – aggiunge Marcello – mi lascio affascinare dai fiori e mentre preparo i miei piatti mi piace ascoltare l’Opera. Credo nel potere dell’energia positiva e dell’ottimismo, faccio del mio meglio per mantenere questo approccio in tutti gli aspetti della mia vita. Grazie alle mie grandi passioni, come la moda, la cucina e i vini italiani, il caffè espresso, la mia azienda sta avendo un crescente successo. Nella mia attività d’imprenditore e chef, infatti, ho promosso e promuovo le arti del mio paese, organizzando cene d’affari ed eventi di rilievo, accompagnandoli con concerti d’opera o jazz, eseguiti da professionisti internazionali di talento”.
“Sono orgoglioso di rappresentare il Made in Italy – annota inoltre Marcello da Milano – e continuo a vivere la mia cultura tutti i giorni, anche a distanza. La cucina, la moda, l’arte e la musica sono tutti elementi preminenti dello stile di vita italiano. Ed io mantengo un forte legame con le mie radici nazionali, aggiornandomi sulle tendenze, sulle importazioni ed esportazioni, e sulla performance economica complessiva dell’Italia. Oggi, nel mercato globale, si tratta sempre d’una sfida continua: ma è una fortuna essere italiani e rappresentare il Made in Italy, perché nei prodotti italiani c’è la nostra immagine di qualità nel mondo. Sono quindi molto attento e scrupoloso nelle mie creazioni ed attività, prestando costante attenzione ai dettagli e agli esiti finali, lasciando poi il giudizio conclusivo ai miei clienti. Per ogni prodotto che promuovo, seguo l’artigiano passo dopo passo nel processo di produzione, dalla fase iniziale fino al punto di packaging. Questo mi consente di dare la più grande quantità d’informazioni al cliente finale, coinvolgendolo a pieno in ogni fase della produzione. Sono anche sempre ben accette le critiche costruttive, che considero come un ponte diretto di dialogo con i miei amici clienti. Questo approccio è estremamente importante, perché è una fonte di input che mi danno possibilità di migliorare le mie creazioni, la mia attività e il rapporto umano nei loro confronti. Quando promuovo uno qualsiasi dei miei prodotti sono sempre guidato da un sincero amore per quello che faccio e ne sono intimamente coinvolto. Bisogna sempre credere fortemente in quello che si fa. Se ami il tuo lavoro – conclude Marcello – significa che hai seguito la tua anima. E se segui la tua anima la gente ti amerà per quello che sei, non per quello che fai”.
Consulente del locale più prestigioso e famoso di Arhus, frequentato dal jet set della città, Marcello da Milano prepara delizie e creazioni dell’arte culinaria italiana in questo ristorante molto affermato ed esclusivo, frequentato da professionisti, politici, artisti, modelle, giocatori di calcio e dalle persone più in vista, tutti rapiti dai sapori dei suoi piatti che richiamano la sapienza gastronomica italiana, quella che affonda antiche radici nella cultura mediterranea. E’ scoppiata così da tempo, in città e dintorni, una straordinaria “Marcellomania”, ancor più nell’ultimo anno, da quando egli, editore di se stesso, ha pubblicato il volume “Marcello da Milano” con la sua biografia, le attività, le sue ricette. Del libro esistono, oltre alla versione danese, quelle italiana ed inglese. Insomma, Marcello è ormai conosciutissimo in città, sia attraverso il passaparola, sia per l’interesse che gli dedica la stampa, sia grazie alle multiformi attività culturali e solidaristiche che lo fanno apprezzare e stimare dai cittadini e dalla stessa amministrazione civica. Molto ascoltato dal Sindaco e dalla giunta comunale, ha consigliato all’amministrazione di aprirsi sempre più all’ascolto degli stranieri che vivono in città, alle loro idee e proposte, in vista d’un appuntamento importante, nel 2017, quando Arhus potrà essere per un anno “Capitale europea della cultura” e necessiterà del contributo e della collaborazione d’ogni suo abitante.
Dalla sua passione per l’Opera e per il gusto italiano, da tutti conosciuta in città, è nata la proposta della Municipalità di affidare a Marcello da Milano l’organizzazione d’un concerto italiano nel prestigioso Musikhuset Arhus, il Teatro dell’Opera con 120 anni di storia, protetto dal Ministero delle Belle Arti danese sotto il patrocinio della regina. Un impegno che l’ha caricato notevolmente, per il quale egli ha subito preso contatti con i soprani Elsebeth Dreisig e Akiko Nakajima, che hanno dato già il loro assenso. E questo è solo il più recente degli impegni che ad Arhus attendono il nostro connazionale. Marcello da Milano ha nel frattempo in cantiere molti altri appuntamenti che coniugano gastronomia, arte, musica e solidarietà. Cerchiamo di darne un rapido sunto. Ma prima ancora dobbiamo dar conto dell’associazione filantropica che Marcello ha fondato ad Arhus, il 9 dicembre 2011, con un evento pubblico molto partecipato, per aiutare i bambini nati prematuri: l’ha chiamata “Pippo Association” (www.pippoassociation.com), dal nome di Filippo, il bimbo nato dopo cinque mesi di gestazione che ancora sta combattendo la sua battaglia per superare i disagi d’una nascita molto anticipata. Questa esperienza, vissuta direttamente, lo ha determinato nella scelta di mobilitare la pubblica opinione a sostegno delle famiglie che vivono i problemi d’una nascita prematura. Ogni iniziativa culturale, dunque, Marcello la finalizza all’associazione, al suo sostentamento, all’attività solidaristica verso le famiglie toccate dai problemi legati alle nascite premature. Sicché ha nominato subito Ambasciatore dell’associazione Martin Jørgensen, famoso calciatore danese nato ad Arhus, dove tuttora gioca nell’AGF, la forte squadra della sua città, ma che ha militato anche nel campionato italiano, nelle file della Fiorentina prima e poi dell’Udinese. E proprio ad un consorzio di tutela d’un rinomato prosciutto del Friuli Marcello da Milano ha di recente proposto d’essere sponsor (fornitore gratuito) d’un progetto culturale e di promozione, in Danimarca, di alcune eccellenti specialità gastronomiche, tra le quali il prosciutto Dop friulano e di un’altra regione italiana e la prelibata mozzarella di bufala. Analoghe richieste di sponsorizzazione sono partite verso primarie ditte di produzione delle altre due specialità.
Martin Jørgensen, uomo di cuore ancor più che di calcio, si è messo pienamente e con generosità a disposizione della causa in favore dei bambini prematuri, egli che a maggio prossimo parteciperà con la Nazionale danese al Campionato europeo. Il progetto di Marcello da Milano prevede una serie di eventi e degustazioni nel locale più esclusivo di Arhus, riservati ad importatori, distributori e negozianti danesi, approntando veri e propri seminari sulla qualità dei prodotti gastronomici italiani. Dei vari eventi Marcello e Martin sono i testimonial, insieme a tanti bambini, perché sono loro – dice Marcello – “che ci regaleranno il futuro”. Speciali menù, particolarmente con quei prodotti da promuovere, preparerà lo chef Marcello, mentre calciatori famosi, personaggi dello spettacolo e cantanti di successo serviranno ai tavoli come camerieri volontari o piatti e vini italiani, mentre il ricavato andrà in solidarietà e in parte a Pippo Association. Le date che Marcello da Milano ha scelto per le manifestazioni non sono casuali, ma si ricollegano a particolari ricorrenze. Il primo evento è programmato il 4 maggio, in quanto il 5 maggio, per la prima volta, il Giro d’Italia partirà da Herning, in Danimarca, coinvolgendo nello straordinario prologo in terra danese della più importante competizione del ciclismo italiano, un milione di spettatori. Gli atleti partecipanti al Giro hanno già accolto l’invito a partecipare alla serata. L’altra data sarà il 13 maggio, in concomitanza con il concerto organizzato al Teatro dell’Opera di Arhus, con grandi artisti. Ancora il 14 giugno, quando ad Horsens arriverà Andrea Bocelli per un concerto e si parlerà ancora d’Italia. Marcello vorrebbe invitare il nostro grande cantante alla sua serata di solidarietà. Infine, il 17 novembre, perché è la Giornata mondiale dei bambini prematuri. Un fenomeno diffuso più di quanto si ritenga, quello delle nascite premature, con un nato ogni 6 al mondo che nasce prematuramente ed uno ogni 10 che nasce con gravi conseguenze fisiche e mentali. Un problema, dunque, di grande attualità e rilevanza sociale, che richiede un forte concorso di solidarietà verso strutture sanitarie e famiglie per una migliore gestione del fenomeno.
Infine, ancora una promozione della nostra Italia in Danimarca, sempre per iniziativa del vulcanico Marcello Passalia. Nel prossimo mese d’aprile, infatti, verrà a San Daniele del Friuli e in Toscana con una troupe televisiva per girare un documentario nei luoghi delle produzioni tipiche, oggetto delle sue promozioni gastronomiche, al fine di poter mostrare ai danesi usi e costumi delle nostre contrade, i sistemi di selezione e preparazione dei prodotti, i contesti ambientali e le antiche tradizioni culturali della provincia italiana. Un modo originale di comporre i diversi volti della qualità italiana. In fondo, anche un modo per promuovere, attraverso i prodotti e il contributo documentario, l’Italia meno conosciuta, eppure non meno intrigante per le bellezze del paesaggio, per la suggestione degli antichi borghi, per i colori e le tante sfaccettature della cultura contadina. Marcello da Milano, neanche tanto velatamente, lancia un appello ai produttori italiani che intendono aprirsi al mercato danese e scandinavo. Trovano in lui un partner attento a promuovere il Made in Italy toccando tutte le corde della sensibilità, dalla gastronomia al gusto italiano, dalla moda all’arte, dalla musica all’attenzione per i problemi sociali. Con un desiderio, infine, di fare qualcosa anche per L’Aquila, la città d’arte devastata dal terremoto del 2009. Ancora un italiano, dunque, che rende onore al suo Paese, davvero assai stimato ad Arhus, seconda città della Danimarca.
Goffredo Palmerini
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