Pizzoli (AQ), migliorano le condizioni della studentessa vittima dell’ aggressione

La ridente cittadina dell’Alta Valle dell’Aterno, ed il Paese tutto, sono ancora smarriti e sgomenti di fronte all’inaudita violenza verificatasi  nel secondo  tranquillo fine settimana del gelido febbraio 2012 –  nei pressi della discoteca  Guernica, una delle più tranquille della zona, alla vigilia della festa degli innamorati – nei confronti di una studentessa vent’enne  di […]

La ridente cittadina dell’Alta Valle dell’Aterno, ed il Paese tutto, sono ancora smarriti e sgomenti di fronte all’inaudita violenza verificatasi  nel secondo  tranquillo fine settimana del gelido febbraio 2012 –  nei pressi della discoteca  Guernica, una delle più tranquille della zona, alla vigilia della festa degli innamorati – nei confronti di una studentessa vent’enne  di origine laziale, iscritta ad ingegneria. Erano circa le 03.30 del 12 febbraio quando il proprietario del locale con il personale di controllo,  ha rinvenuta  una ragazza svenuta e semi nuda che è viva solo per cause fortuite in quanto con il freddo pungente della notte se fosse rimasta ancora un po’ la morte sarebbe sopraggiunta per assideramento. Vicino a quel corpo pieno di lividi e di sangue, debellato dalla bieca violenza sessuale, un’assurda bestialità, un giovane militare in ferma breve in forza all’Aquila, che è stato consegnato ai carabinieri prontamente intervenuti sul posto unitamente al personale   del 118 che l’ha trasportata al S. Salvatore. Il giovane è stato interrogato, ha ammesso il rapporto consenziente ma una simile affermazione fa acqua da tutte le parti; lo stesso è stato rilasciato in attesa dei riscontri del RIS ( Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri ) prontamente intervenuti da Roma per fare piena luce sulla vicenda. Nell’intento di risolvere velocemente il caso e dare un volto all’aguzzino o agli aguzzini si sono vagliate le posizioni di una ventina di persone che potrebbero sapere e quindi collaborare alla risoluzione del caso. Giustamente gli investigatori, trattandosi di un caso di inaudita gravità, prima di dare in pasto alla stampa dei nomi si muovono con estrema cautela. Per questo l’indagine è stata secretata, sebbene è trapelato che,  in seguito  all’esito  delle analisi eseguite dai Ris, sono stati  formalmente indagati   4 ragazzi, 3 uomini tutti militari in ferma breve in servizio presso il 33° battaglione Fanteria Acqui dell’Aquila e la fidanzata di uno di loro. La ragazza, ancora sotto choc ma in via di miglioramento, sentita, con  tutti gli accorgimenti  del caso, da psicologi e psichiatri pare abbia ripetuto più volte non ricordo, ma la sua versione dei fatti sarà di primaria importanza, nei giorni successivi , per arrivare agli autori del misfatto. La violenza carnale, lo stupro, sono le più infamanti azioni violente  che si possono compiere nei confronti di qualsiasi persona umana. Un fatto del genere, oltre ad essere un pauroso segnale di disgregazione sociale,  rimette in discussione la nostra stessa esistenza in quanto pone una domanda a cui ognuno, nel silenzio della propria coscienza, deve rispondere. Abbiamo fatto del nostro meglio per trasmettere ai figli la cultura del rispetto, della legalità e della sacralità della vita? Siamo stati capaci di inculcare ai  ragazzi che le persone, a prescindere dal sesso, dalle ideologie politiche, dalle diversità culturali, che pure possono esistere, sono esseri umani ed in quanto tali vanno considerati? I perbenisti, prenderanno l’occasione al balzo per sparare una serie di invettive, che non stanno né in cielo né in terra, del tipo… se l’è cercata, come mai a quell’ora in discoteca… vestono in abiti succinti fino al punto di provocare… Stupidaggini, grandi quanto una casa, a costoro vorrei chiedere come si comporterebbero  se la malcapitata fosse  sua figlia, sua moglie, sua sorella! Una società civile come la nostra, degna di essere definita tale, deve affermare il principio del rispetto e della parità dei sessi in tutti i campi sostenendo il diritto di ogni persona di comportarsi come crede e ritiene più giusto ed opportuno. Questa violenza cieca ed abbietta  arrivata a ferire la povera studentessa universitaria, poco più che vent’enne,  nell’animo ancor prima che  nel fisico, ha minato per sempre la sua integrità psico – fisica segnandola a vita. Tante sono state le voci che si sono levate contro  codesto crimine.  Simona Giannangeli,  a nome del Centro antiviolenza per le donne,  ha detto : “Siamo piene di questo dolore sordo mescolato a rabbia intensa, perché ancora una volta uno, due, tre, quattro uomini o ragazzi, quale che sia la loro età ed il loro passaporto, hanno disposto del corpo di una donna come di un personale territorio di caccia, segnando con crudeltà la vita di questa ragazza, interrompendo i suoi sogni, leggeri e intatti come possono esserlo a vent’anni”.  Giovanni Lolli, Deputato del Pd dell’Aquila, ha dichiarato   “L’atroce stupro avvenuto questa notte a Pizzoli lascia sgomenti e pieni di rabbia. La gravità di un gesto del genere si innesta in una situazione sociale ed umana già profondamente segnata dal dolore del terremoto. Il Sindaco di Pizzoli, Angela D’Andrea ha parlato di atto sconvolgente invocando per i responsabili, una volta individuati, una condanna esemplare. Si è levata anche  la voce di Don Claudio Tracanna,  sacerdote della bella ed operosa cittadina dell’Alta Valle dell’Aterno, che  ha affidato a facebook la  seguente  preghiera perché i tanti giovani del social network meditino su un simile misfatto. “Signore, un’atroce violenza è accaduta in mezzo a noi. Una giovane è stata violentata la scorsa notte: «Signore, ti prego, sostieni questa ragazza, aiutala a sentire la dolcezza del tuo abbraccio che lenisce ogni dolore. Il suo sorriso la sua capacità d’amare, il suo futuro sono nelle tue mani. Fa’ che si penta chi ha commesso questo atroce delitto e che questa ragazza e la sua famiglia non debbano vivere anche l’esperienza di una giustizia troppo lenta oppure addirittura ingiusta!” Auguriamoci che la magistratura individui immediatamente i responsabili e li  assicuri alla giustizia rinchiudendoli  nelle patrie galere, gettando le chiavi, se possibile. Anche se fosse mio fratello o mio figlio a macchiarsi di un così grave ed  infamante reato  che ha distrutto, a vent’anni,  l’ esistenza di una ragazza piena di vita e di speranze. E’ di ieri la notizia che le lesioni sono talmente gravi che probabilmente c’è procedibilità d’ufficio. Intanto la discoteca, per disposizioni del questore del Capoluogo, è stata chiusa e le indagini dei carabinieri non si sono fermate neanche ieri, domenica; il quadro probatorio è pressoché completo e già dai primi giorni di questa settimana ci potrebbe essere una svolta importante.

Nando Giammarini

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