È ora di cambiare! È ora di trovare il coraggio d’abbandonare alcuni atteggiamenti aggressivi e imparare ad essere più responsabili delle nostre azioni, più responsabili con noi stessi e con il nostro ambiente, con i nostri colleghi, con la società. Avete visto come ci piace dare la colpa agli altri? Vi siete resi conto di quanto è difficile dire: «Mi sono sbagliato»? Avete visto come ci arrabbiamo quando dobbiamo riconoscere i nostri errori e ricominciare?
Penso alle volte che compriamo un libro perché ha un titolo promettente e un’edizione impeccabile, ma appena finito il prologo ci rendiamo conto che non corrisponde esattamente a ciò che stavamo cercando. Generalmente diamo la colpa agli altri: preferiamo pensare che l’autore ci ha ingannato, che la libreria non ci ha avvertito dell’imbroglio e che se lo avessimo saputo prima non avremmo perso tempo e denaro. Non sarebbe più facile accettare il nostro errore?
Penso alle volte che in un ristorante chiediamo il piatto del giorno – forse perché è in offerta o perché è il più economico del menù e abbiamo poco tempo -, ma quando lo assaggiamo cambia tutto: non ci sembra buono come speravamo. Accusiamo il cameriere di non avercelo detto e ce ne andiamo furiosi, minacciando di non tornare né di mandare nuovi clienti. Non sarebbe meglio ammettere che siamo stati noi a decidere?
Penso alle nostre storie d’amore, quando ci innamoriamo ciecamente, pieni d’illusioni. Penso a quando trasformiamo la persona amata in un eroe o eroina del cuore, immaginando il nostro futuro (casa, magia, seduzione, figli…) assieme a lui/lei fino a quando, un bel giorno, non ci risponde come avevamo sperato, oppure semplicemente sceglie il suo spazio. Quel giorno, ovviamente in nome dell’amore, diventiamo improvvisamente despoti, esigiamo risposte che evitino la distruzione dei nostri ideali e ammortizzino velocemente l’investimento affettivo che – senza chiedere niente in cambio – abbiamo realizzato.
Cerchiamo di mettere la persona amata contro le corde, esigendo rispetto a un regolamento amoroso fatto su misura per noi, sperando che il giuramento sulla Bibbia abbia effetto, sicuri che l’altro/altra cambierà per farci felici e rinuncerà (contro la sua volontà) ai suoi spazi. Non sarebbe meglio, invece di pensare in questa maniera, giurarci a vicenda di essere assolutamente sensati, liberi e amorosi al momento della scelta?
Sono convinta che non è necessario tornare in libreria a fare una vera e propria scenata perché il libro che mi hanno venduto non mi piace e tanto meno denunciarne l’autore. Sono sicura che scaricare la nostra rabbia contro il cameriere non farà migliorare il prossimo menù né la nostra giornata. Anzi, la riempie di rancore. E seguendo la stessa logica sto arrivando alla conclusione che anch’io sono responsabile della scelta del mio compagno (o della mia compagna) e se qualcosa non mi dovesse piacere del nostro rapporto non devo accusare né esigere discipline assurde. Devo solo parlare con me stessa, riconoscere la mia scelta e decidere se è conveniente o no per i miei programmi futuri.
È ora di cambiare! Smettiamola di dare la colpa agli altri di ciò che non ci piace o non siamo in grado di controllare. Dobbiamo imparare a masticare e digerire ciò che scegliamo. Io riconosco le mie responsabilità e vi invito a fare lo stesso e così potremo imparare insieme l’arte della consapevolezza.
Alejandra Daguerre
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