Vari sarebbero gli afrodisiaci e diverse le tradizioni che, ad esempio, coniugano in modo diretto cibo e sesso, basti pensare agli innumerevoli libri, film e poesie dedicati a questo legame indissolubile. Per sedurre a tavola non è necessario, però, arrivare al dolce: anzi, i cibi “dell’amore” possono essere serviti fin dall’antipasto. A confermarlo ci sarebbero i dati emersi da ricerche scientifiche sulle proprietà di alcuni cibi, anche insospettabili, come lo stoccafisso e il melograno. Secondo l’antica medicina cinese, invece, vari rimedi animali, ma soprattutto il corno di rinoceronte (polverizzato) ha poteri afrodisiaci e la crescita del potere di acquisto dei Paesi dell’ Est asiatico, sono tra le cause del traffico di avorio e corna di rinoceronte che sta assumendo, secondo gli esperti del Corpo forestale, proporzioni allarmanti. Rocco Massimiliano, responsabile WWF del progetto di conservazione delle specie in pericolo di estinzione conferma: “È una vera emergenza e l’ Italia è al centro di questi traffici, per i quali è prevista solo una sanzione amministrativa”. L’ etologo Danilo Mainardi aggiunge: “Ci sono tradizioni e superstizioni che fanno danni immensi alla natura. La medicina tradizionale cinese, per esempio, ha fatto e continua a fare molto male anche ad altri animali, utilizza anche il dente e le ossa di tigre e i cavallucci marini”. Sicchè la predazione dell’ uomo (solo lo scorso anno 448 rinoceronti sono stati uccisi dai bracconieri in Sudafrica per privarli del corno e 15 già nel mese di gennaio) paradossalmente sta rovesciando l’ effetto della selezione naturale.
Inoltre, spesso, nei rimedi tradizionali cinesi si nascondono farmaci, come cortisonici per le dermopatie e FANS per i dolori reumatici. Ora, una recente indagine, suggerisce una analoga mistificazione anche per li afrodisiaci.
L’ indagine ha avuto origine da una segnalazione di un privato cittadino circa la presenza in commercio, soprattutto online, ma anche presso erboristerie e parafarmacie, di una sorta di “superafrodisiaco” con effetti superiori ai farmaci normalmente prescritti per le patologie sessuali.
Così, il 20 febbraio, i carabinieri del Nas di Trento hanno denunciato la presenza sul mercato un integratore alimentare di provenienza cinese che prometteva di migliorare le prestazioni sessuali, contenente sostanze potenzialmente pericolose non indicate nell’etichetta.
Sono stati quindi denunciati i legali rappresentanti delle due aziende lombarde che importavano il prodotto e, in collaborazione con i Nas di tutta Italia, ne sono state rintracciate e ritirate dal mercato quasi 50.000 capsule, per un valore di mercato pari a 570mila euro.
La analisi condotte dai Nas hanno permesso di accertare la presenza nel prodotto di “elevatissime concentrazioni di diversi principi attivi di sintesi, peraltro contraffatti, del farmaco ‘Sildenafil’, medicinale da tempo utilizzato per la cura delle disfunzioni erettili, che necessita però di prescrizione medica, in quanto potenzialmente pericoloso per chi lo assume”.
Il componente, con gravi effetti collaterali specialmente per soggetti a rischio (quali cardiopatici, ipotesi, persone con problemi epatici o renali), non era peraltro neanche citato nell’etichettatura del prodotto, definito come un integratore di origine naturale.
Nella tradizione cinese contro la disfunzione erettile sono prescritti vari tipi di rimedi, fra cui alcuni di originale animale e tali (peni di foca e corni di rinoceronte) a rischio ecatombe di specie.
Nel 2004, ricordo, nel corso di un Congresso al Bioparco di Roma, il prof. Frank A. von Hippel, dell’Università di Anchorage in Alaska, presentò uno studio in base al quale si dimostrava che l’entrata in commercio del Viagra aveva, fra l’altro, in un campione di uomini di Hong Kong, di età compresa tra i 56 e i 76 anni, ridotto l’uso di rimedi tradizionali con impiego, ritenuto più afficace, di compresse di Viagra.
Quella indagine, poi, aveva preso in considerazione quattro patologie abitualmente trattate con la medicina tradizionale cinese: artrite, problemi digestivi, gotta e disfunzione erettiva, dimostrando, nei fatti, che i maschi cinesi stavano passando progressivamente alle medicine occidentali per il trattamento della disfunzione erettiva, ma non per la cura delle altre patologie.
Da molti ani gli esperti ci ricordano che peperoncino, aglio, ostriche e tutte le sostanze tratte da animali (denti d’ippopotamo, pene di tigre, corno di rinoceronte) non hanno alcun effetto. Fanno eccezione due sostanze, la yohimbina e la cantaride. La prima, che si ottiene dalla corteccia di un albero dell’Africa centrale (Corynanthe yohimbe), provoca una dilatazione dei vasi sanguigni negli organi sessuali, favorendo così il prolungamento dell’erezione e una maggiore sensibilità femminile, ma può dare, come effetti collaterali, tachicardia, ipertensione, insonnia, mal di testa, ansia, allucinazioni ed attacchi di panico. La seconda, estratta da un insetto, la Lytta vesicatoria, agisce invece sull’uretra, ma può dare forti reazioni allergiche.
Meglio, quindi, non fidarsi del naturale e, in questi casi, ricorrere alla più affidabile e controllata chimica.
Senza dimenticare che, in ogni caso, l’erezione non è mai una reazione automatica e quindi anche dopo l’assunzione del Viagra o Cialis è necessario sia il desiderio sessuale del paziente che lo stimolo erotico perchè si verifichi.
Circa il Cialis, si tratta di un perfezionamento del Viagra, con principio attivo tadalafil, con una emivita – la durata dell’efficacità di una molecola – più lunga di quella del sildenafil, il principio attivo del Viagra. Per questo motivo il Cialis rimane attivo più tempo dall’assunzione ottenendo così il soprannome “la pillola del week-end” , permettendo alle coppie di rilassarsi e di avere un rapporto più naturale.
Carlo Di Stanislao
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