Alla luce degli articoli pubblicati su alcuni quotidiani in data 10 marzo 2012 nei quali si parla delle presunte irregolarità per gli affitti, ritenuti troppo alti, pagati dall’università per l’utilizzazione dei locali ex Optimes, la Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Prof. Grazia Cifone, in qualità di membro del Senato Accademico, intende ricordare a chiunque lo avesse dimenticato le condizioni in cui l’intera città dell’Aquila e, con essa, la sua Università, ha vissuto le angoscianti dolorose strazianti logoranti ore, giorni e mesi post-sisma. Con la morte nel cuore, oltre a piangere sulle macerie della nostra città per tutte le vittime del terremoto, ci siamo rimessi in moto, abbiamo continuato a fare il nostro dovere, come tanti altri, in condizioni estreme, con l’obiettivo di non vanificare l’anno accademico dei nostri studenti, abbiamo rispettato il calendario delle lauree, facendo sì che centinaia di ragazzi, nonostante tutto, potessero coronare il proprio sogno. Ricordo ancora le lauree di fisioterapia sotto una piccola tenda, le prime dopo il terremoto, una pioggia impietosa e tanto fango. Era il 23 di aprile 2009 e non dimenticherò mai quello che ho provato…un alternarsi di emozioni fortissime e fra loro contrastanti… fu il giorno della prima laurea alla memoria a Lorenzo Cinì, uno dei nostri studenti che quella maledetta notte il terremoto ci ha portato via…alla presenza del suo papà……
Erano giorni in cui le scosse sembravano non finire mai, sentivamo forte la responsabilità di vincere la paura, di guardare oltre la morte che ci circondava, di sostenere i nostri ragazzi.
Ci siamo riusciti…. grazie alla lucidità e alla incredibile forza d’animo di chi la guidava, la nostra Università, Ferdinando di Orio, quello stesso Ferdinando di Orio che oggi viene strumentalmente accusato per avere saputo affrontare una situazione che solo chi ha vissuto quei terribili momenti non può né deve dimenticare.
Per dovere di cronaca, voglio riportare integralmente la mozione dei rappresentanti dei quasi 25.000 studenti dell’anno accademico 2008/2009, mozione condivisa ALL’UNANIMITA’ da tutto il Senato Accademico, nella seduta del 6 maggio 2009, ad un solo mese dal sisma:
Il Senato Accademico dell’Università dell’Aquila ribadisce in sintonia con il suo Magnifico Rettore la ferma volontà ed impegno per ripristinare nel più breve tempo possibile le proprie strutture danneggiate dal sisma del 6 aprile scorso. L’Università potrà così riprendere pienamente nella città dell’Aquila e per la città dell’Aquila il ruolo di comunità di scienza e di cultura, proiettata nello scenario della ricerca internazionale e al contempo motore fondamentale dello sviluppo economico del territorio.
La collocazione dei poli universitari nella città dell’Aquila deve essere elemento fondante della rinascita di una Università moderna e di una città laboratorio che coniughi storia, tradizione e cultura con scienza e tecnologia. La dispersione nel territorio non è elemento di crescita delle eccellenze ma rischia di separare pericolosamente la didattica dalla ricerca.
Facciamo appello alla generosità di coloro che possono contribuire economicamente al progetto Università – Città dell’Aquila.
Facciamo altresì appello alle Istituzioni perché tutte facciano il massimo sforzo di lavorare in sintonia tra loro, superando i confini dell’ordinaria amministrazione e i lacci della burocrazia.
Nel breve termine l’Università deve essere messa in condizione di operare una rapida ricostruzione delle strutture scientifiche e didattiche, almeno di quelle in parte risparmiate dal sisma. E’ necessaria inoltre la collaborazione di tutte le Istituzioni per reperire ora tutte le strutture immediatamente utilizzabili nel territorio aquilano.
Il Governo Regionale deve provvedere senza ulteriori indugi a definire un piano straordinario riguardante trasporti e alloggi per studenti. Ogni ritardo in questo campo rappresenta una chiara volontà di voler ostacolare la rinascita dell’Università nella città dell’Aquila.
Ma se Ferdinando di Orio è responsabile di avere rispettato l’impegno assunto dal Senato nei confronti degli studenti e di avere evitato la dispersione del nostro Ateneo dal Tronto al Tevere individuando strutture che, a qualsiasi costo, potessero consentire di riprendere le attività a TUTTE le facoltà, compresa la prestigiosa Facoltà di Ingegneria con i 5300 studenti nonché l’altrettanto prestigiosa Facoltà di Scienze Motorie con i suoi quasi 1000 iscritti, allora – dice la Cifone – anche io sono responsabile così come lo sono tutti i membri del Senato Accademico che avrebbero dovuto attendere un anno e mezzo la valutazione UTE. Vale forse la pena ricordare che l’Ateneo, dopo la valutazione UTE, ha pubblicato un bando per verificare la disponibilità di strutture adeguate ad accogliere oltre 6000 studenti. Non arrivò alcuna offerta accettabile!
Mi autodenuncio anche perché il 15 aprile 2009, ho pagato 20 Euro un panino con la porchetta.
Mi autodenuncio perché oggi ho pagato un chilo di pomodori il doppio di quello che avrei pagato a distanza di 50 Km da qui.
Mi autodenuncio perché pago un litro di benzina molto di più di quanto non la pagherei al di là del Gran Sasso.
Mi autodenuncio perché….chissà quanto ci sto guadagnando!
Grazia Cifone
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