Per favorire il dibattito sui temi dell’accesso alla cittadinanza e del diritto alla non discriminazione dei minorenni di origine straniera, l’Unicef Italia lancia – su alcuni media- la campagna di comunicazione e sensibilizzazione “IO come TU” e il blog “Ma che razza di Blog!”(dal sito www.unicef.it/iocometu), uno spazio dove l’utente potrà commentare e esprimere le proprie opinioni in merito a questi temi.
Il presidente dell’Unicef Italia, Giacomo Guerriera: “In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, l’Unicef Italia attraverso la campagna “IO come TU” ribadisce l’uguaglianza dei diritti e l’eliminazione delle discriminazioni per tutti i bambini e gli adolescenti di origine straniera che vivono, crescono, studiano, in Italia”.
“Da una recente indagine Unicef Italia/Lorien Consulting, che ha coinvolto 518 adolescenti di cui 118 di origine straniera, è emerso che il 22.2% del campione degli adolescenti di origine straniera ha subito in prima persona manifestazioni di razzismo. Inoltre, per entrambi i campioni di adolescenti il razzismo non è espresso solamente attraverso manifestazioni violente, ma in primis tramite rifiuto o emarginazione (44.4% dei ragazzi di origine straniera e 43.0% degli italiani)- ha sottolineato il presidente guerriera –. Recentemente, anche il Comitato Onu contro le discriminazioni razziali ha richiamato l’Italia a garantire pari protezioni legislative contro le discriminazioni razziali sia ai cittadini che ai non cittadini”.
Secondo l’Unicef, il diffondersi di comportamenti discriminatori nei confronti di bambini e adolescenti di origine straniera, sta comportando un grave rischio di esclusione sociale. La situazione è ancor più delicata per le cosiddette ‘seconde generazioni’, che hanno sviluppato un senso di appartenenza nei confronti del nostro paese. Appare opportuno che questa loro condizione sia disciplinata in modo adeguato, affinché si traduca in diritti giuridicamente esigibili”.
Attualmente secondo la legge n.91/1992, che disciplina la materia, il minorenne che nasce in Italia da genitori non cittadini diviene titolare di permesso di soggiorno temporaneo che deve essere rinnovato dai familiari fino alla maggiore età, al compimento del diciottesimo anno di età e per un anno di tempo può quindi fare richiesta di cittadinanza italiana dimostrando di aver vissuto con continuità sul territorio dello Stato. Tale disciplina appare ormai inadeguata in un Paese in cui il numero di minorenni residenti di origine straniera sfiora il milione e in cui sono 650 mila i bambini nati in Italia da genitori non cittadini”.
L’Unicef Italia, attraverso la Campagna “Io come Tu”, si unisce al coro di voci che si è alzato per sollecitare una riforma della legge 91/1992 e auspica “che tale riforma sia orientata ai principi di superiore interesse del minorenne e di non discriminazione alla base della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”
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