Per i giovani de L’Aquila, la casa dello studente e’ il simbolo di quel sisma che ha sconvolto le loro vite tre anni fa, il 6 aprile 2009. Le porte antipanico color verde smeraldo sono ancora spalancate sul vuoto. E da un muro squarciato si intravedono gli armadi dello studentato che fu, prima di quel maledetto giorno, di quella notte che ha cambiato tutto, portandosi via molti studenti ingoiati dalle macerie del terremoto. E da quel simbolo e’ cominciato stamattina il viaggio del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, a pochi giorni dal terzo anniversario del terremoto del 2009, ha voluto dare un segnale alla scuola e all’universita’ abruzzesi.
Il ministro ha deposto una corona di fiori per i ragazzi uccisi dal crollo della palazzina di via XX Settembre accompagnato dal sindaco Massimo Cialente, dall’assessore comunale alle Politiche Sociali, Stefania Pezzopane, dal presidente della Provincia, Antonio Del Corvo. Alla commemorazione hanno preso parte anche il prefetto della citta’, Giovanna Maria Iurato, e l’ormai ex direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Giovanna Boda, passata in questi giorni al ministero, a capo della Direzione generale dello studente. Una figura, la sua, molto apprezzata sul territorio, tanto che Profumo ha promesso a docenti e presidi che Boda “continuera’ ad avere una presenza su L’Aquila” grazie ad un progetto ad hoc. Profumo ha anche garantito che si sta lavorando per “dare una risposta alle scuole abruzzesi” che chiedono piu’ insegnanti. Ma soprattutto il ministro ha investito i giovani aquilani di un ruolo importante: dovranno essere “protagonisti della ricostruzione”.
Ricostruzione che, ha riconosciuto il ministro, oggi e’ ferma: “C’e’ stato un intervento iniziale efficace ma poi tutto si e’ bloccato”. E per rimettere in moto le cose ci vorra’ “tempo”, ha spiegato Profumo. E soprattutto ci vorra’ “un piano pluriennale di risorse e interventi”. Bisognera’ oltretutto fare in fretta, anche perche’ i palazzi si tengono su, in centro, solo perche’ aggrappati alle impalcature. E proprio durante la visita del ministro uno dei puntelli della ex Prefettura, dove Profumo e’ stato il primo politico ad entrare, ha rischiato di venir giu’.
“Credo che sia necessario definire un progetto complessivo di interventi per L’Aquila- ha spiegato Profumo- abbiamo lanciato un progetto sul tema delle citta’ intelligenti. Penso che L’Aquila possa diventare un esempio di citta’ intelligente. Puo’ essere l’inizio di una strategia complessiva anche per avere i fondi per la ricerca in settori non solo tecnologici”. All’interno di questa strategia “bisognera’ coinvolgere i laureati del territorio che potranno ricostruire il loro futuro ricostruendo la loro citta’”.
Poi c’e’ “Il Gran Sasso Institute” appena varato: nei prossimi giorni Profumo nominera’ il comitato che dovra’ varare il progetto di fattibilita’. “Scuola e universita’ sono ancora vive all’Aquila”, ha sottolineato il ministro che ha dato disponibilita’ ad incontrare la Consulta degli studenti provinciale il cui presidente, Leonardo Scimia, ha spiegato al ministro che “i giovani dell’Aquila vogliono continuare a vivere all’Aquila ed essere parte integrante della ricostruzione. Il prossimo 4 aprile avremo un incontro con le istituzioni proprio per discutere di questo”. Oltre che ai ragazzi di oggi Profumo ha voluto anche parlare a quelli del futuro, visitando una scuola primaria e dell’infanzia temporaneamente alloggiata in un Musp, un Modulo prefabbricato per l’uso provvisorio. Lasciando i ragazzini del circolo didattico Galilei Profumo ha fatto una promessa a docenti e cittadini: “Dobbiamo ridare la serenita’ a questi bambini”.
L’Aquila: Profumo, i giovani protagonisti attivi della ricostruzione
Per i giovani de L’Aquila, la casa dello studente e’ il simbolo di quel sisma che ha sconvolto le loro vite tre anni fa, il 6 aprile 2009. Le porte antipanico color verde smeraldo sono ancora spalancate sul vuoto. E da un muro squarciato si intravedono gli armadi dello studentato che fu, prima di quel maledetto […]
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