Otto anni dopo il terribile terremoto che scatenò un disastroso tsunami, il quale a sua volta seminò morte da un’estremità all’altra dell’Oceano Indiano, vi è ancora allarme in Thailandia, India e Sri Lanka, dopo che, una possente scossa sismica di magnitudo 8,9, con una nuova scossa di 6,5 oggi, ha investito la provincia occidentale indonesiana di Aceh, sull’isola di Sumatra.
L’epicentro del sisma e’ stato localizzato 268 miglia nautiche al largo del capoluogo Banda Aceh, che sta per essere raggiunta dai primi soccorsi.
Nella città e nei dintorni si e’ interrotta la somministrazione dell’energia elettrica e si sono creati vasti ingorghi stradali, a causa della fuga di massa dalle coste verso l’entroterra, giudicato meno insicuro, mentre la locale protezione civile ha già avvertito un possibile allarme tsumani.
Comunque, secondo quanto annunciato alla Bbc da un esperto dell’Usgs, l’istituto geosismico americano, uno tsumani è poco probabile, perché il terremoto ha avuto “un movimento orizzontale e non verticale”.
Secondo Reuters le prime onde arrivate, dopo la scossa maggiore, sulle spiaggia di Sumatra hanno avuto un’altezza massima di 17 cm, ma, comunque, la paura è massima nella popolazione, ancora scossa dal disastro del 26 dicembre 2004, quando si formò una gigantesca onda anomala, scatenata da un sisma di 9,3 gradi sulla scala aperta Richter, che seminò morte e distruzione dall’Indonesia fino alle coste dell’Africa orientale, con 170.000 vittime nella sola Sumatra.
Al momento, ha assicurato il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono all’emittente indiana Ndtv, non ci sono notizie di vittime, mentre la Farnesina, attraverso l’Unità di crisi, sta compiendo verifiche sull’eventuale presenza di italiani nelle zone coinvolte.
Carlo Di Stanislao
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