Sono figlia e nipote di partigiani, di quei piccoli grandi eroi che contribuirono alla liberazione dell’Italia, di coloro che sacrificarono la loro adolescenza e la loro gioventù per imbracciare ideali e fucili per combattere per la loro e la nostra libertà, per la nostra dignità, per il nostro futuro. La storia purtroppo ci ha insegnato che costoro, eroi silenziosi, consegnarono la nazione ad un sistema corruttivo e forse anche mafioso che non ha eguali nel mondo. Non me la sento di festeggiare il 25 aprile per tutti quei morti suicidi a causa della crisi economica, a causa di tutte quelle persone senza lavoro e senza casa costrette a vivere per strada fra l’indifferenza di tutti. Non me la sento perché a me e a molti dei miei concittadini aquilani viene negata la dignità di avere una casa nonostante questo spetti loro di diritto in quanto terremotati, in quanto prima del 6 aprile 2009 avevano comunque una casa e una vita, qualunque essa fosse. Non me la sento perché specie in periodi pre-elettorali come questo vengono promessi diritti spesso mai mantenuti. Il diritto umano deve essere riconosciuto a prescindere da un voto di preferenza, ricordatelo quando andrete a votare e votate coloro che realmente possono cambiare le cose. Per la prima volta nella vita non festeggerò questo 25 aprile che era così importante per me e per la mia famiglia, giorno nel quale si festeggiava meglio di un natale o di una qualsiasi altra festa. Un 25 aprile senza diritti riconosciuti è un giorno come un altro e delegittima il sacrificio di coloro che dettero la vita per la libertà del proprio popolo e rende nulli i propositi per cui hanno combattuto. Un 25 aprile senza casa, senza lavoro, senza diritti e senza dignità, non è una festa della LIBERAZIONE !!!!
Carla Liberatore
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