In una nota giunta in redazione a firma di Roberto Bellotti, portavoce del comitato dei lavoratori della Centrale Federico II di Brindisi, si legge un commento sull’articolo di Greenpeace pubblicato questa mattina (http://www.improntalaquila.org/2012/brindisicentrale-federico-ii-greenpeace-abbiamo-la-foto-che-incastra-lenel-37939.html) che per diritto di cronaca pubblichiamo integralmente anche se da una verifica del blog (http://comitatoenergiaambienteterritorio.blogspot.it/) non risulta chiaro quanti siano i lavoratori che sostengono la seguente tesi:
“In questa mattinata che come le altre noi lavoratori Enel e delle ditte appaltatrici di Brindisi dedichiamo al lavoro per produrre energia nell’interesse del nostro territorio e del nostro paese, assistiamo attoniti all’ennesima assurda iniziativa di Greenpeace nei pressi della nostra centrale.
Venendo a montare il teatrino delle menzogne qui a Brindisi Greenpeace dimostra di non guardare a tutto quello che Enel sta facendo in questo territorio. Negli ultimi anni alla ‘Federico II’ si sono investiti piu’ di 500 milioni di Euro per il miglioramento ambientale ottenendo ulteriori abbattimenti delle emissioni.
Proprio qui a Brindisi si sta sperimentando la cattura dell’Anidride carbonica e in questi giorni si sta realizzando la fermata di uno dei gruppi di produzione per l’ulteriore miglioramento dell’efficienza e dell’impatto ambientale gia’ abbondantemente sotto i limiti di legge.
Come da copione, invece, questi personaggi inveiscono contro Enel e contro il carbone mentre dimenticano tutte le principali fonti di emissioni climalteranti come ad esempio il traffico e i trasporti, il riscaldamento domestico, l’allevamento e l’agricoltura intensivi e via dicendo.
Vorremmo sapere, inoltre, se il responsabile della campagna energia di Greenpeace si e’ accorto che il mercato dell’energia in Italia da diversi anni e’ stato liberalizzato e di produttori di energia elettrica
(anche da carbone) ce ne sono tanti in Italia.
Per non parlare di quello che avviene nella “verde” Germania dove poco meno della metà dell’elettricità è prodotta con carbone e lignite mentre in Italia usiamo questo economico combustibile per produrre il 12% della nostra elettricità contro una media europea di circa il doppio.
Ma alora perché prendersela con la Federico II? La centrale di Brindisi produce una quota infinitesimale della Co2 mondiale. Perche’ non andare a protestare in Cina, India o Stati Uniti che producono la quasi totalita’ della CO2 mondiale? Noi lavoratori della ‘Federico II’ non ci stiamo a passare per “untori” e denunciamo – conclude la nota – Greenpeace come il vero killer dell’informazione perche’ in difesa di chissà quali interessi, insulta il nostro lavoro e ricerca pubblicita’ sulla nostra pelle e su quella dei nostri familiari.”
La nostra redazione conosce bene la realtà del territorio e si è occupata spesso degli impatti ambientali della Centrale intervistando la popolazione e gli amministratori delle località in provincia di Brindisi, in particolare : Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e Campo di Mare.
La centrale di Brindisi Sud “Federico II” ha il triste primato di centrale a carbone più inquinante d’Italia per emissioni di Co2 e non solo. Ossidi di azoto, ossidi di zolfo, particolato e poi cloro, arsenico, mercurio, piombo, nichel e cromo: sono solo alcune delle sostanze normalmente vomitate da una centrale a carbone. I gas nocivi scaricati in aria formano spesso una grande nube tossica visibilissima anche da lontano. La gente continua a star male, muore e i politici e le autorita’ competenti lasciano che sia.. E’ una grande Vergogna… La gente ha paura nelle proprie case, e sperano che un giorno non debbano pagare con la salute l’incuranza dell’Enel e dei loro amministratori. La rabbia della gente, le denunce, le grida in tutti questi anni non sono serviti a nulla, la nube nera continua a fare vittime e danni.
Luisa Stifani
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