Si sono tenuti ieri 1° maggio a Paganica i funerali di Alvaro Iovannitti – ironia della sorte, giorno della festa dei lavoratori quella classe operaia che lui con onestà infinita e grande impegno sociale ha sempre avuto a cuore e difeso in ogni circostanza – leader storico della sinistra aquilana ed indiscusso protagonista di tante battaglie in difesa della città e della sua parte meno abbiente. Lo ricordo e lo rivedo ancora con quel sorriso semplice e la riservatezza dietro cui celava la grande bontà d’animo e l’ innata umiltà. Un vero signore, un maestro di vita e di pensiero, un uomo buono e tenace che ha speso la sua esistenza ed il suo impegno politico al servizio della collettività. Lo ricordo nei sui interventi da cui trasparivano le profonde radici di uomo di partito che sapeva, al momento opportuno, essere mite e deciso nelle sue convinzioni ideali; assolto nel suo quasi religioso silenzio intento ad ascoltare i tanti interventi nel corso del congresso provinciale, intorno agli anni ottanta, quando era Segretario di Federazione. Fu uno dei protagonisti, con passione ed intelletto, che visse in prima persona la difficile situazione della rivolta per il Capoluogo, in cui anche la sede dell’allora PCI fu assaltata e distrutta. Oggi, a distanza di quarant’anni, possiamo dire, senza alcun timore di essere smentiti dalla storia, che grazie al suo acume politico e la grande capacità di dialogo e di confronto – riconosciutagli anche dai suoi avversari politici – fu evitato il peggio e trovato uno stratagemma secondo cui , come suol dirsi, si salvarono “capra e cavoli”. Nel senso che in accordo con le altre forze politiche fu deciso che il il capoluogo restava all’Aquila ed a Pescara si aprivano degli uffici regionali. Deciso e combattivo, con la dignità del militante e del dirigente coraggioso, fino alla fine dei suoi giorni è stato debellato da una grave malattia, domenica mattina all’età di 79 anni. Egli è sempre rimasto profondamente legato alla sua terra dove negli ultimi tempi era impegnato – in qualità di Presidente provinciale, con moltissime iniziative non ultima quella della commemorazione del 25 aprile 2011 in piazza nove Martiri con uno studioso della Resistenza il dott. Fabio Ecca – al rilancio dell’ ANPI ( Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ) per trasmettere alle nuove generazioni quel patrimonio ideale e culturale di cui erano portatori coloro che avevano sacrificata, a vent’anni, la loro vita per la salvezza della Patria. Tutti riconoscono ad Alvaro Iovannitti, Deputato e Senatore della Repubblica, Consigliere Comunale dell’Aquila e Segretario Provinciale del PCI dal 1971 al 1981, l’impegno e la passione profusa al servizio delle Istituzioni tanto che unanime è stato il coro di cordoglio, dolore e commozione che si è levato quando si è diffusa la notizia della sua scomparsa. Egli ha speso la sua vita per i supremi valori di uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà cardini di una società che vuole essere al passo con i tempi e tutti dobbiamo sentire il dovere morale di continuare in questa strada per far si che le sue idee sopravvivano alla scomparsa e venga ricordato nel tempo come il politico dalle ampie vedute che tanto ha fatto per l’Aquila e la Regione Abruzzo. Ma oggi è il giorno del dolore e del silenzio nei confronti di un uomo tenace e generoso ancor prima del politico, lungimirante ed intelligente, che ebbe il piacere e l’onore di portare in città un’altra grande personalità di prestigio e di onestà infinita: l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini; era il 25 marzo 1985. Fin dalle prime ore di ieri mattina una folla composta, di semplici cittadini ex compagni di partito e autorità che esprimevano, con sobrietà rispettando il suo stile di vita, un dolore vero, si è ritrovata al centro civico di Paganica e poi nella chiesa degli Angeli Custodi per tributargli l’estremo saluto. Tutti, a prescindere dalle propria fede politica, debbono rispetto e riconoscenza ad un uomo impegnato a 360° in difesa delle Istituzioni al servizio della propria terra con disinteresse, generosità, onestà intellettuale. Dalle colonne di questo giornale rivolgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Iovannitti ricordandolo con affetto e commozione. Analogo sentimento ed un pensiero alla memoria rivolgo a Vittorio Giorgi altro parlamentare e poi Sindaco di Pizzoli ed, ultimo in ordine di tempo, a Silvio Stocchi medico condotto a Montereale, entrambi amici di Alvaro Iovannitti, che tanta parte ebbe nella cura e nella difesa della gente di montagna in cui svolgeva la sua missione di medico e militante del PCI.
Nando Giammarini
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