Luis Enrique ha deciso, lascierà Roma. “Vorrei fare una piccola premessa, prima delle domande della stampa. Inizio con una piccola critica, perché oggi è il mio ultimo giorno in conferenza stampa pre-partita con voi e non voglio arrabbiarmi”, ha detto il tecnico giallorosso.
“Due giorni fa ho fatto una riunione con i miei ragazzi – ha continuato Luis Enrique – con tutto il mio staff per dire cosa pensavo e cosa sentivo. È stata una cosa bellissima, ho voluto salutare i giocatori in spagnolo per parlare con il cuore e il mio amico Claudio ha fatto una bellissima traduzione come al solito. E quello è stato un gesto che rimarrà lì. La mia critica è rivolta a tutto quello che è uscito sui giornali. Ne ho sentito parlare, perché non li leggo. Tutto quello che è stato detto è una bugia che sta andando ancora avanti. In un foglio, qui con me, ho tutto quello che ho detto ai calciatori ed è anche stato registrato. Non ve lo mostrerò mai, ma sappiate che è totalmente diverso da quello che è uscito sui giornali”.
L’esperienza da allenatore a Roma “è stato un grande piacere, nemmeno nel giorno più brutto mi sono pentito di rappresentare la Società come allenatore, la mia famiglia è affascinata da questa città, ho dovuto convincerla perché credevano che sarei rimasto. Ho sempre avuto rispetto di tutti i tifosi incontrati per strada, ho sempre avuto tanto rispetto e fedeltà. Me ne vado perché sono molto stanco e provato”.
Il futuro del tecnico è ancora incerto, un anno di stop e poi si vedrà, “Ho dato il 100% in questa stagione. Penso che non sarò in grado di recuperare le forze durante l’estate e senza forze non sono in grado di motivare un gruppo. L’anno prossimo non allenerò di sicuro, non so se avrei avuto delle offerte. Io sono una persona passionale, questa è stata un’avventura bellissima. Difficile, sì, ho speso tutta la mia energia cercando di arrivare a un traguardo. Ma all’inizio di un’avventura, quando mancavano tre-quattro partite per arrivare al terzo posto non siamo riusciti a portarla a termine. Non penso che sia una stagione bruttissima, almeno per me”.
“Ho fatto tanti errori – prosegue il mister – ma è brutto venirne a parlare oggi. Io come allenatore ho deciso di avvicinarmi a ogni partita cercando di trasmettere alla squadra il tipo di approccio che volevo avere. Il mio compito come allenatore è stato quello: facilitare il lavoro dei ragazzi. A livello calcistico ci sono cose da migliorare. Io sono talmente competitivo che per me ogni sconfitta è stato un dispiacere enorme: io voglio vincere ogni partita, anche in allenamento e questa non è una frase fatta. È giusto giudicare gli allenatori per i risultati, è così. Ma io continuo a essere convinto della mia idea. Ora rimarrò qua tre, quattro mesi per conoscere la città meglio. Il calcio è così”.
Su Francesco Totti, Luis Enrique dice, “ieri ho fatto una battuta su di lui: ormai ho parlato così tante volte di Francesco che mi sto innamorando. Il rapporto con lui è stato speciale, perché sin dal primo momento avevo una bellissima sensazione con lui. Si è sempre comportato benissimo e io ho anche avuto la fortuna di averlo incontrato come calciatore. È stato un grande piacere allenarlo”.
Infine, il tecnico saluta la Roma, “Auguro alla Roma grandi successi e così la vedo. Non ho nessun rimprovero da fare a nessuno, se ho fatto sbagli e qualcuno pensa che non mi sia comportato bene nel corso della stagione chiedo scusa, ma penso che ho cercato di essere giusto e coerente con le mie idee. Sono ancora convinto che in Italia si può giocare un bel calcio e penso che il miglior modo per farlo sia quello all’attacco. So che dovrò migliorare la fase difensiva e lo farò, non preoccupatevi. È stato bellissimo. È stato un grande orgoglio essere l’allenatore della Roma”.
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