Via Padova è una delle strade più multietniche di Milano. E entro fine anno nascerà la ‘La casa del mondo’. Al civico 36, là dove viveva lo scultore Mantovani e dove oggi ci sono la fondazione che porta il suo nome e la Biblioteca ambrosiana, sorgerà la ‘Maison du monde’ (casa del mondo, in francese), un progetto di housing sociale finanziato dal fondo immobiliare della Regione Lombardia e da Fondazione Cariplo. Il piano prevede la ristrutturazione di 50 alloggi di diverse dimensioni, da assegnare a canone agevolato a famiglie italiane e straniere e a giovani coppie, oltre alla realizzazione di un ufficio e due negozi al piano terra. I lavori sono partiti all’inizio dell’anno e si concluderanno in parte entro dicembre (la facciata e gli appartamenti) e per il resto entro marzo 2014 (la parte interna che affaccia sul cortile). Ma Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, che hanno contribuito con un milione e mezzo di euro a testa, hanno voluto presentare il progetto oggi, alla vigilia dell’apertura dell’Incontro mondiale delle famiglie e della visita del Papa. “Siamo onorati di poter consegnare simbolicamente questo progetto al Santo Padre” ha commentato Giuseppe Guzzetti, presidente della fondazione bancaria.
Le case, che in parte verranno assegnate a persone che già abitano nel palazzo e in parte a nuovi inquilini, sono di classe energetica B, mentre il tetto verrà realizzato in legno classe A. “L’affitto costerà in media 70 euro al metro quadrato – spiega Giordana Ferri, responsabile dell’area progetto e sviluppo della Fondazione Housing Sociale – le persone non sono ancora state individuate; le giovani coppie possono partecipare a un bando regionale”. Quello della casa è un tema caldo. “Bisogna rispondere alla domanda abitativa creando anche condizioni di socialità all’interno delle strutture – ha sottolineato Domenico Zambetti, assessore alla Casa della Regione – Facciamo un appello alla giunta di Milano perchè l’Imu non venga applicato alla case di edilizia pubblica”.
Alla presentazione del progetto è intervenuto anche Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano. “È un progetto che ci dà soddisfazione perché scommette sul confronto tra culture e generazioni diverse – ha commentato – soprattutto in questo quartiere che è stato più volte identificato come luogo della paura. Così invece si scommette sull’apertura e sull’accoglienza intelligente. È da replicare altrove”. Oltre alle abitazioni, la ‘Maison du Monde’ avrà anche uno spazio condiviso per i condomini.
Ludovica Scaletti
Lascia un commento