L’Etf in questione si chiama “Lyxor Etf eumts aaa macroweight gov. bond” (codice Isin FR0010820258; 122,3 euro). Punta solo su bond emessi da Stati della zona euro il cui rating è eccellente (AAA) per almeno due delle tre principali agenzie di rating (Moody, S&P e Fitch). Al momento, il paniere di obbligazioni che l’Etf replica (viene rivisto ogni mese) è così composto: 44 diversi titoli di Stato tedeschi (47% del patrimonio), 39 francesi (33% del patrimonio), 20 olandesi (11% del patrimonio), 17 austriaci (5% del patrimonio) e 11 finlandesi (4% del patrimonio). Tra i 39 titoli francesi ci sono tutti quelli che consigliamo a pagina 11. Inoltre, la scadenza media dei titoli è pari a 6,5 anni, in linea con quella che oggi riteniamo ottimale, in generale, per le obbligazioni della zona euro (tra 5 e 7 anni).
Gli analisti di Soldi Sette mettono in guardia:
· Detto così sembra uno strumento perfetto per investire su obbligazioni della zona euro, ma c’è un’insidia nascosta. L’Etf in realtà, commentano gli analisti di Soldi Sette, non è tenuto ad avere in pancia esattamente il paniere di bond di cui si è parlato: è libero, infatti, se vuole, di investire anche in azioni.
· Ma allora come fare a seguire l’andamento del suddetto paniere di obbligazioni? Soldi Sette consiglia di farlo tramite un contratto swap, un derivato, che ha siglato con la banca francese Société Générale. In pratica se il paniere di bond super sicuri che deve replicare guadagna il 3%, ma i titoli che l’Etf ha in pancia guadagnano nel complesso solo l’1%, il 2% di differenza deve essere scucito da Société Générale. Il valore dello swap è sempre pari alla differenza tra il valore dei titoli che l’Etf punta a replicare e il valore dei titoli che l’Etf ha realmente in pancia. Morale: ottieni con certezza il rendimento dei bond super sicuri solo finchè Société Générale sta in piedi.
· Se Société Générale fallisce, ci si ritrova in mano quello che l’Etf ha davvero in pancia. Al momento sono tutti titoli di Stato di Paesi “forti” (il 25% è investito in un titolo di Stato finlandese, il resto in titoli di Stato francesi, tedeschi e olandesi), ma non è detto che in futuro la situazione rimanga questa: il rischio potenziale è di arrivare a perdere fino al 10% dell’investimento.
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