Sia Bilic che Prandelli considerano la partita di giovedì “la chiave” del girone ed il primo, che ha dichiarato di apprezzare molto il gioco degli azzurri, ha anche acconsentito, cosa che è nella tradizione croata ed in quella calcistica più in generale, che la sua squadra fosse “visitata” da un santone: Zlatko Sudac, 41enne con stigmate ed il segno della croce inciso sulla fronte, definito il ‘Padre Pio’ dell’isola di Mali Losinji, davanti a Rijeka, studiato anche in Italia, naturalmente al Policlinico Gemelli.
La Croazia del calcio pensa che il suo aiuto possa servire ed oltre a benedire i giocatori, hanno spedito Sudac in Polonia, terra di quel Karol Wojtyla di cui proprio il ct croato Bilic tiene un’immagine in tasca (e per questo si è guadagnato le simpatie di tutti i polacchi), insieme ad una catenina presa a Lourdes.
Ieri la Croazia ha avuto la meglio sulla “cristianissima” Irlanda di Trapattoni, con tanto di bacio sulla bocca a Bilic, da parte di un tifoso che, a fine partita, è riuscito ad entrare sul campo evitando il ‘placcaggio’ degli steward.
E la cabala e gli amuleti non c’entrano, dal momento che la Croazia si è mostrata squadra dalle grandi geometrie, con gente quadrata e dura, com’è nell’indole di un popolo dalla storia travagliata, che anche nel calcio vive profonde fratture, ma che ha fatto della bandiera a scacchi della divisa, il “là” per sprintare, piuttosto che l’obiettivo da raggiungere.
L’ambizione è la sua forza e con questa e l’eccellente regia di Luka Modric, ha annichilito, con orchestra e muscoli, una pur coriacea Irlanda.
Sicché Prandelli fa bene a temerla, definendola capace di ogni sorpresa.
Giovedì alle 18 a Poznan, in Polonia, con la direzione dell’inglese Howard Web, gli azzurri dovranno mostrarsi al meglio delle proprie capacità, sia in termini di concentrazione che di gioco, per superare l’ostacolo e proiettarsi con fiducia verso il proseguio del cammino europeo.
Non sarà semplice e per questo, il ct nelle ultime ore sta “mescolando le carte”, proprio per non dar punti di riferimento agli avversari, programmando per la giornata odierna un allenamento a porte chiuse in mattinata ed alle 17 seduta aperta ai giornalisti solo per la prima mezz’ora, mentre in seguito il lavoro tattico è stato lindato.
Accorgimenti mirati anche a tenere alta l’attenzione del gruppo, perchè – nonostante il buon esordio – nulla è ancora scontato.
In termini di uomini in campo, potrebbe esserci un avvicendamento dal primo minuto fra Balotelli e Di Natale, considerando che Totò ha avuto un impatto eccellente sulla gara, segnando il gol del vantaggio con la Spagna.
Il cambio, però, non sarebbe condizionato dall’errore di Mario nel match contro la Spagna quando, solo di fronte a Casillas, si è fatto recuperare da Sergio Ramos, anche se – secondo il ct – Mario Balotelli potrebbe accusare un po’ di pressione e di responsabilità di troppo.
Tenere fuori “superMario” (il terzo in Italia, dopo Draghi e Monti) sarebbe una bocciatura prematura.
Sicchè Prandelli pare intenzionato a dargli un’altra chance.
Con la Spagna Balotelli ha deluso. E non solo per il clamoroso gol che si è mangiato. L’ammonizione (inutile) che ha rimediato e quel suo essere (troppo) indolente in campo non hanno bene impressionato. P
erò l’attaccante del Manchester City ha caratteristiche fisiche e tecniche importanti per gli azzurri ed è difficile che Prandelli voglia rinunciarvi. Almeno per ora, anche in considerazione del fatto che Cassano non è al massimo della forma, anche se contro la Spagna ha giocato una buona partita.
Carlo Di Stanislao
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