In riferimento alla presunta decisione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza che prevede l’interruzione delle aggregazioni degli agenti di polizia che nella fase immediata del post-sisma sono stati riaccorpati a L’Aquila, l’assessore Provinciale Guido Quintino Liris, a nome dell’Istituzione che rappresenta, intende esprimere solidarietà alla protesta che i sindacati SIULP e SAP stanno portando avanti a difesa dei diritti degli agenti di polizia.
“Ritengo assolutamente inopportuna la decisione presa dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza relativa all’interruzione dell’accorpamento degli agenti che, operanti nei centri limitrofi, nella fase immediata del post-sima sono stati chiamati a prestare servizio a L’Aquila. – dichiara in una nota Liris – La decisione produrrebbe un duplice effetto, senz’altro negativo, andando ad incidere in primis sulla qualità e quantità di controlli del territorio che, invece, la popolazione richiede in maniera più incisiva, diffusa e costante: i numeri certificano l’esponenziale aumento di criminalità ed atti criminosi che vengono perpetrati quotidianamente nella nostra città: l’accresciuta diversificazione e dislocazione della popolazione, l’attenzione che lo organizzazione criminose riservano al cantiere più grande d’Europa, l’aumento della disoccupazione e del disagio psicologico,l’accresciuta sensazione e propensione allo “sbando”, richiedono, semmai, uno studio e conseguente progetto per il potenziamento del controllo del territorio a garanzia della sicurezza dei cittadini; tutto ciò è imprescindibile dalla collaborazione ed attività specifica delle forze dell’ordine; è evidente che tale esigenza, espressa a gran voce, quotidianamente, dai cittadini, è in netto contrasto da quanto deciso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza; le riorganizzazioni e i tagli ai costi si possono e si debbono fare senz’altro, sicuramente non sulla pelle delle persone!
Alla luce di ciò risulta altrettanto inopportuno interrompere l’aggregazione di quegli agenti che operanti nelle zone limitrofe, nella fase del post-sisma sono stati richiamati a L’Aquila: dare e poi negare la possibilità di riavvicinamento alla sede d’origine a persone che in questo momento, per il lavoro che svolgono risultano essenziali e forse anche insufficienti per numero, determina un accresciuto disagio sociale che le Istituzioni, con dispendio di idee e risorse economiche, stanno cercando in tutti i modi di risolvere.
Esprimo quindi la mia solidarietà e vicinanza ai sindacati SILUP e SAP – conclude Liris – che stanno portando avanti la lotta degli agenti di Pubblica Sicurezza; sono altrettanto convincono che gli organi deputati a risolvere la questione, siano sensibili e tengano in dovuta considerazione le esigenze della collettività e dei singoli rappresentati”.
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