Porre fine ai controlli violenti alle frontiere marittime, rompere gli accordi tra stati africani ed europei in materia di immigrazione, smettere di perseguire coloro che prestano soccorso ai migranti e rispettare il diritto del mare che sancisce il dovere di tutti i marinai di procedere con la massima velocità a prestare soccorso alle persone in pericolo. Queste le richieste di Boats4People, la coalizione internazionale di organizzazioni della regione mediterranea, dell’Africa e dell’Europa, rappresentata attraverso l’imbarcazione omonima, in partenza stamattina dal porto di Rosignano Marittimo.
Nello specifico, Boats4People, una coalizione promossa dall’Arci, intende “costruire una rete di organizzazioni e militanti di entrambe le sponde del Mediterraneo e non solo che lottino contro le politiche criminose adottate dagli Stati in violazione dei diritti dei migranti in mare”; costruire un sistema di allerta con il coinvolgimento dei marinai per monitorare le violazioni dei diritti dei migranti in mare; “denunciare, attraverso ricorsi, le responsabilità delle istituzioni dello Stato, della Nato e del programma Frontex rispetto a tali violazioni; organizzare missioni in mare per monitorare, prevenire e denunciare le violazioni dei diritti umani dei migranti; mobilitare i cittadini del Mediterraneo, d’Africa e d’Europa affinché il Mediterraneo diventi uno spazio di solidarietà e cessi di essere un cimitero di migranti.
Dal 5 luglio, dopo la partenza dalle coste toscane, Boats4People farà una sosta a Palermo, dove si terrà il convegno sul tema “Criminalizzazione dei migranti e del soccorso in mare. Politiche migratorie criminali” e un’uscita notturna dal porto con altre barche e l’accensione di 1.500 candele galleggianti. Sosta anche a Trapani, con visita al Centro di Identificazione ed Espulsione. Dall’11 luglio la carovana sarà a Monastir, in Tunisia, dove arriverà accompagnata dalle barche dei pescatori tunisini inscenando una sorta di corteo navale. Il 13 luglio si terrà un convegno sulle chiusure delle frontiere e le conseguenze in mare e sulla terraferma su entrambe le sponde del Mediterraneo. Sempre il 13 luglio è in programma un’iniziativa in spiaggia dedicata ai dispersi con 800 fiaccole.
Infine, il 18, 19 e 20 luglio, la sosta di tre giorni a Lampedusa in collaborazione con il LampedusaInFestival. Il 19 luglio è prevista la presentazione dell’installazione e delle opere donate dai giovani artisti tunisini al Museo delle Migrazioni. Nello stesso giorno ci sarà un’iniziativa di commemorazione al porto con 1500 fiori gettati in mare e il concerto di inaugurazione del LampedusaInFestival (Porta d’Europa).
L’equipaggio è composto da membri di associazioni euroafricane, parlamentari nazionali ed europei, giornalisti, fotografi e video-maker che, nel corso del lungo viaggio, saranno protagonisti e testimoni di incontri e scambi culturali tra il continente europeo e quello africano. Tante le iniziative previste durante il viaggio. In barca ci sono il capitano Ennio Cerretti, la giornalista di RaiNews24 Annalisa Ausilio, il giornalista di Redattore Sociale Jacopo Storni, Patrice Boukar, segretario generale della association des refoules d’Afrique centrale au Mali, Vincent de Jonh, membro di All included e del network Afrique-Europe Interact, FaroukBen Lhiba, padre di un giovane migrante disperso, Joel Labat, operatore, e Nathalie Loubeyre, regista, Nicanor Madueno, militante del Gisti, Groupe d’Information et de Soutien del Immigres dal 2007, Francesco Giunta, pubblicista e ftografo), Sophia Baraket, giornalista, ha seguito la rivoluzione tunisina per vari siti di stampa internazionale.
Dopo Rosignano, l’imbarcazione passerà nel canale di Piombino, nei pressi dell’isola di Giglio e infine farà tappa verso Palermo passando, se il tempo lo permetterà, nei pressi dell’isola di Ponza. A Palermo, la nave dovrà arrivare intorno al tardo pomeriggio del 5.
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