Ben nove punti campionati in Abruzzo sono risultati “fortemente inquinati” ed altri due “inquinati”, questo il risultato emerso dalle analisi dei biologi di Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. Lungo tutta la costa abruzzese, si evidenziano delle consistenti falle nel sistema depurativo, ancora lontano da garantire un’adeguata copertura del servizio per tutti i cittadini, con tutti i rischi ambientali e sanitari che ne conseguono. Passando al setaccio foci di fiumi e torrenti, ma anche spiagge segnalate dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta, i biologi di Legambiente hanno rilevato la presenza di situazioni critiche diffuse su tutto territorio regionale, segnalate agli enti locali proprio per risalire alle fonti di inquinamento da rimuovere.
“I dati emersi dal monitoraggio di Goletta Verde mettono in evidenza lungo la costa regionale un sistema di depurazione ancora per lo più inefficace, che vede nelle foci dei grandi fiumi regionali le sue maggiori criticità – afferma Antonio Sangiuliano, Direttore Legambiente Abruzzo. Molti di questi punti sono stati già classificati dall’ARTA come non balneabili, è per questo che, come si evince dalla cartina regionale che abbiamo diffuso quest’oggi, come valore aggiunto, la nostra indagine si è concentrata quest’anno attorno ai fossi ed alle foci dei torrenti che dall’entroterra sfociano direttamente a mare. Malauguratamente, i risultati indicano che l’emergenza depurazione riguarda anche questi corsi d’acqua minori, dove – sottolinea Sangiuliano – nonostante vi sia la normativa regionale che legifera in merito, nella gran maggioranza dei casi non sono esposti neppure dei cartelli informativi sulla qualità delle acque a beneficio dei cittadini. Chiediamo che la questione depurativa regionale nel suo complesso venga affrontata in maniera decisa ed efficace con la realizzazione di nuovi impianti e la migliore gestione di quelli esistenti – conclude Sangiuliano – . Non può essere sufficiente limitarsi ad apporre divieti di balneazione, che pur restando un atto dovuto nei confronti dei cittadini, non può rappresentare la soluzione al problema”.
“Anche in Abruzzo non possiamo che segnalare la situazione di inquinamento causata da alcune foci e da scarichi fognari non a norma – dichiara Stefano Ciafani, Vicepresidente di Legambiente –. Il nostro monitoraggio conferma quanto già emerso dai dati dell’Istat secondo cui l’Abruzzo, con il 53,8% è tra le peggiori regioni d’Italia per percentuale di popolazione servita da un efficiente servizio di depurazione. Si tratta di un dato inferiore alla già modesta media nazionale del 76% e ben più basso del 78,9% su cui si attestano le altre regioni del Centro Italia. Questa situazione non è più sostenibile da nessun punto di vista – sottolinea Ciafani -. Le gravi carenze del sistema di depurazione non solo danneggiano ambiente e salute ma impongono al nostro Paese e quindi alle tasche di tutti noi cittadini il pagamento di multe salatissime con soldi pubblici che vorremmo invece vedere investiti in cantieri per il trattamento dei reflui fognari. E’ prioritario intervenire in maniera finalmente efficace anche nell’interesse del settore turistico – conclude Ciafani – perché tutelare l’ambiente e la qualità del mare è condizione indispensabile a uno sviluppo sostenibile di quest’attività cruciale per l’economia abruzzese”.
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – sottolinea Mastrostefano – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno in Abruzzo il Consorzio ha raccolto 3.350 tonnellate di oli lubrificanti usati.
I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN ABRUZZO
PROVINCIA |
COMUNE |
LOCALITÀ |
PUNTO DI PRELIEVO |
GIUDIZIO |
PE |
Pescara |
Viale P. Vere |
Fosso Vallelunga |
Fortemente inquinato |
PE |
Pescara |
Lungomare Matteotti incrocio via Balilla |
Spiaggia altezza del numero civico 48 |
Fortemente inquinato |
PE |
Pescara |
Lungomare Matteotti |
Diga foranea |
Inquinato |
CH |
Vasto |
Vasto Marina |
Fosso Marino |
Fortemente inquinato |
CH |
Torino Di Sangro |
Lago Dragoni |
Fosso Del Diavolo |
Fortemente inquinato |
CH |
Rocca San Giovanni |
La Foce |
spiaggia accanto al fosso Valle Grande |
Inquinato |
CH |
Francavilla al mare |
Foro via Tosti |
Fosso San Lorenzo |
Fortemente inquinato |
CH |
Ortona |
Lido Riccio |
Fosso del Riccio |
Entro i limiti di Legge |
TE |
Silvi |
Silvi Marina |
Spiaggia alla foce del fiume Cerrano |
Fortemente inquinato |
TE |
Pineto |
Pineto |
foce torrente Calvano |
Fortemente inquinato |
TE |
Giulianova |
Giulianova lido |
Fosso su lungomare Zara, civico 1 |
Fortemente inquinato |
TE |
Martinsicuro |
Martinsicuro |
Foce Vibrata |
Fortemente inquinato |
TE |
Roseto degli Abruzzi |
Roseto degli Abruzzi |
Spiaggia in corrispondenza della foce torrente Borsacchio |
Entro i limiti di Legge |
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