Attesa a Taranto per i ministri Clini e Passera, che arrivano oggi in citta’ per vedere rappresentanti dell’Ilva, dei lavoratori e degli enti locali. Forse annunceranno altri fondi Ue per la messa a norma della fabbrica e una riqualificazione del porto. Vietati i cortei. A Taranto, i comitati di cittadini e lavoratori continuano a riunirsi in assemblee pubbliche. L’associazione ‘Cittadini Liberi e Pensanti’ terra’ un’assemblea in piazza Maria Immacolata.
Non hanno fiducia nelle istituzioni. Del resto non ci si aspettava dichiarazioni indifferenti e ostili come quelle di alcuni ministri e politici. Hanno fiducia però nella magistratura, l’unica a non ignorare la drammatica sequenza di morti e malattie che accompagna la vita dei tarantini in questi anni.
Nuovo incidente ambientale nel bacino del Mare Grande: da una nave che caricava scarti dell’azienda e’ fuoriuscito olio combustibile.
In un’articolo di Lidia Giannotti si legge: “Si è fatto in modo che i molti processi penali per inquinamento a partire dal 1982) e le sentenze di condanna (a carico dell’Italsider prima e poi della società della famiglia Riva) non destassero clamore, infischiandosene del perpetrarsi dell’inquinamento, di nuovi reati e dell’evidenza di effetti sempre più devastanti per la popolazione.
Oggi che c’è più attenzione, si prova a far passare l’idea – folle – che la malattia dipenda dalla fotografia che ne è stata fatta e dal chirurgo (le associazioni che si sono adoperate in questi anni e i magistrati, intervenuti a tutela della legalità e della salute di tutti).
Ma alcune dichiarazioni e reazioni, che evitano accuratamente di parlare della città e delle vittime – quasi come al cospetto di una fanciulla offerta in sacrificio e riemersa all’improvviso dal mare – sono di ottusa e grottesca cecità.
Come proprio molti politici amano ripetere, sono dichiarazioni che offendono una seconda volta i morti e gli ammalati, i sempre più bambini con tumori infantili (il picco aumenterà a lungo e si fermerà solo dopo il 2020), le donne la cui vita ha significato passare da un capezzale all’altro, gli operatori economici le cui attività sono state spazzate via, i cervelli in fuga da un territorio il cui destino è sempre stato deciso altrove. Sono dichiarazioni che rispecchiano un’irresponsabilità dimostrata per anni e che non prospettano niente di buono per nessuno.
Sarebbe meglio, piuttosto, portare rispetto a chi ha sofferto e mettersi a lavorare sul serio, per il presente e il futuro di questi duecento mila cittadini.
Così facendo, si eviterebbe di prendere in giro anche il resto degli italiani, minacciato quasi ovunque ormai da rischi ambientali e sanitari atroci e spesso evitabilissimi, a condizione di adottare comportamenti sani e innanzitutto leciti – si ricorda che chi non esprime solidarietà alle vittime a volte solidarizza con chi è accusato di aver addomesticato i controllori – e di effettuare investimenti in tecnologie moderne che salvaguardino la persona. Tutto questo può avvenire solo in un contesto di politiche serie, trasparenti e lungimiranti”.
Lascia un commento