Il punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) è un coleottero curculionide, originario dell’Asia, micidiale parassita di molte specie di palme. seguito del commercio di esemplari di palme infette, si è diffuso in quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo compresa l’Italia, portando a morte centinaia di palme secolari in parchi pubblici e nei giardini privati soprattutto in Lazio, Toscana, Liguria, Puglia, Sicilia e Campania. Una recente ondata, che ha investito sia il litorale abruzzese che quello romano, dalla primavera dello scorso anno, attraverso alberi infestati provenienti dall’Africa. Il collasso delle palme ad opera del punteruolo rosso avviene a causa della ingestione da parte del coleottero, delle fibre e del legno della palma. Tale processo, incomincia già nelle fasi di riproduzione del punteruolo rosso. La femmina di punteruolo rosso depone a ogni parto circa 300 uova e le distribuisce alla base delle giovani foglie o nelle cavità del tronco della palma. Si è appreso che il comune di Montesilvano ha approvato un intervento urgente e misto, chimico e biologico, per salvaguardare le 550 palme del suo litorale. La pianificazione prevede un notevole impegno economico giustificato dalla ferma volontà dell’Amministrazione comunale di salvaguardare il proprio patrimonio. Lo scorso anno il decreto ministeriale del 26 Giugno 2009 ha autorizzato l’impiego di prodotti chimici per quattro mesi. Quest’anno, in attesa di un nuovo provvedimento dal Ministero si procederà con l’applicazione di una tecnica biologica. L’alternanza delle terapie è finalizzata ad impedire l’assuefazione dell’insetto ai vari trattamenti. La metodologia biologica è una tecnica brevettata dalla ditta spagnola Idebito di Salamanca, che utilizza un prodotto distribuito in esclusiva dalla Bioplanet di Cesena”. Il brevetto riguarda l’abbinamento di nematodi entomopatogeni con un liquido applicatore a base di chitosano. La straordinaria efficacia è garantita dalla sinergia tra la vitalità dei nematodi, organismi tipicamente terricoli, che penetrando all’interno dell’insetto ne determinano rapidamente la morte con l’applicazione del liquido al chitosano distribuito dall’alto verso la corona delle palme. Questo tipo di erogazione con sofisticate attrezzature specialistiche garantisce la sopravvivenza degli organismi. L’efficacia del metodo è stata sperimentata con successo in Spagna dal 2008, dimostrando che la liberazione di adulti su piante preventivamente trattate con Nematodi ha prodotto una mortalità del 100%. Sembra inoltre che i nematodi siano in grado di penetrare nelle gallerie e raggiungere le larve, permettendo perciò un intervento anche in sede curativa.
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