Si è svolta questa mattina a Lussemburgo la riunione del Consiglio Ecofin dell’Unione Europea con all’ordine del giorno la discussione circa l’introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie attraverso il meccanismo della cooperazione rafforzata, la cosiddetta Tobin Tax.
A oggi gli Stati membri dell’Unione Europea che hanno aderito sono 11: Germania, Francia, Austria, Belgio, Portogallo, Slovenia, Grecia, Slovacchia, Estonia, Spagna e Italia.
Dopo vari tentennamenti e fino all’ultimo scettica, finalmente l’Italia è della partita. Ha sciolto le sue riserve ed esplicitato questa mattina la sua piena adesione. La lettera italiana alla Commissione verrà controfirmata a breve dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Grilli.
Dunque la Tassa sulle Transazioni Finanziarie è ora una certezza!
“Quello di oggi è un risultato molto importante, ma è solo un primo passo nella giusta direzione” – sostiene Andrea Baranes, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque – “Continueremo, con ancora più forza, la nostra attività di sensibilizzazione della cittadinanza e di pressione sulle istituzionie per vigilare sulle modalità di applicazione della tassa, ad esempio per quali strumenti finanziari verrà applicata, data l’importanza che comprenda le operazioni in valuta e derivati, e sulla futura destinazione del gettito. La dimensione della finanza è tale per cui anche un’imposta dello 0,05% permetterebbe di generare ogni anno risorse significative che chiediamo al Governo italiano di destinare per finanziare misure volte a sostenere il welfare nel nostro Paese e per onorare i nostri impegni a livello internazionale in tema di cooperazione allo sviluppo e contrasto ai cambiamenti climatici.”
Anche le Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani esprimono «grande soddisfazione» per la decisione presa di dare il via alla tassa sulle transazioni finanziarie, attraverso il meccanismo della cooperazione rafforzata. Una proposta che le Acli sostengono in diverse forme da circa 15 anni e che oggi vede attiva nella una campagna ZeroZeroCinque
L’apprezzamento delle Acli è rivolto «in particolare nei confronti del Governo italiano, sollecitato ripetutamente nei giorni scorsi, che ha espresso finalmente la sua piena adesione alla proposta e il cui voto favorevole è risultato politicamente decisivo».
Per il presidente delle Acli Andrea Olivero la decisione assunta questa mattina rappresenta «una grande occasione per l’Italia e per l’Europa, un segnale importante per di ridare speranza ai cittadini e fiducia nelle istituzioni nazionali ed europee». «Chi ha causato o addirittura lucrato sulla crisi – spiega Olivero – dovrà restituire qualcosa a chi ha già pagato molto e continua a pagare. Ci si avvia finalmente a voltare pagina rispetto ad un modello finanziario sganciato dall’economia reale e indifferente ai destini delle persone e degli Stati.Un primo passo verso quello sviluppo sostenibile capace di integrare etica ed economia».
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