Dopo il terremoto che ha devastato gran parte dell’Abruzzo un gruppo di amici ha deciso di mettere a disposizione le proprie competenze professionali e tecniche per un’azione che contribuisse ad aiutare i connazionali così tragicamente colpiti, naturalmente secondo le proprie parziali e limitate possibilità.Consultatisi con un amico, Avvocato del Comune de l’Aquila, hanno deciso di dare forma ed operatività non tanto ad una raccolta di fondi ma ad un concreto progetto che potesse essere di utilità per gli abruzzesi a risorgere dalle macerie del loro devastato territorio.
Non tutto il paese, per fortuna è stato distrutto, e molti pregevoli monumenti storici non hanno subito grossi danni.
Ora, proprio perché quel territorio e quelle architetture hanno resistito alla furia del terremoto, abbiamo pensato ad un modo per aiutarli ad attirare l’attenzione sulla loro martoriata regione, facendo qualcosa di concreto per rimettere in moto l’economia (soprattutto turistica) che ha come base luoghi di grande bellezza ambientale e architettonica come per esempio Rocca Calascio, un complesso situato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, in un territorio incontaminato, a circa 30 chilometri da l’Aquila, a 1400 m. di altezza, la cui bellezza attira già ora un pur limitato turismo culturale.
Si è pensato così di illuminare questa rocca, che si può vedere a più di trenta chilometri di distanza in tutte le direzioni, facendone una sorta di FARO, che illumini la rinascita dell’Abruzzo e si è coniato uno slogan che ne sintetizzi l’idea: “una luce per la rinascita”
Il progetto per l’Abruzzo ha così cominciato ad avviarsi e nel suo essere un piccolo contributo alla rinascita di una parte del nostro paese, vuol anche essere un piccolo esempio di azione nella realtà.
I viaggi verso l’Abruzzo, fino ad oggi sono stati tre e in questi viaggi, ogni volta la compagine dei soci ed amici è aumentata di numero, ed ha insieme sperimentato la bellezza del lavoro in comune, come in un antico cantiere medievale.
In Maggio i primi due, Dario Banaudi (il sottoscritto Presidente dell’Associazione Una luce per la Rinascita) architetto e urbanista che si occupa di centri storici, e Giuseppe Bellei-Mussini ingegnere esperto di sicurezza degli edifici e architetto esperto di tecnologia dei materiali sono partiti, per un primo viaggio, alla volta di Rocca Calascio (L’Aquila), per i primi sopralluoghi e rilievi fotografici, scoprendo sul campo un luogo magnifico e notevoli architetture storiche. La Rocca e la Chiesa Ottagonale della Madonna della Pietà, sulla cresta del monte, dialogano con il castello e le rovine dell’antico borgo fortificato, finora poco conosciuti, sono degni della storia dell’architettura non solo d’Italia, ma di tutta Europa.
1) Il primo passo del progetto è stato come già detto quello di pensare una nuova ILLUMINAZIONE DELLA ROCCA, (visibile a grande distanza e che fu nel passato proprio centro di avvistamento proiettato verso un vastissimo territorio) illuminazione che ne enfatizzi, oggi, insieme alla funzione di splendida meta turistica, quella di un simbolico “faro” per la rinascita della regione.
Dopo i primi passi la notizia di un’iniziativa non soltanto di solidarietà finanziaria verso la terra d’Abruzzo, iniziata da un gruppo di amici e colleghi, ha creato un effetto aggregativo di altre persone, da varie parti d’Italia, che hanno dato la loro disponibilità per partecipare al lavoro, ognuno con le sue specifiche competenze .
E’ stata creata allora l’Associazione “Una Luce per la Rinascita, onlus” come struttura necessaria per gestire il progetto in tutti i suoi aspetti.
L’associazione ha come presidente Dario Banaudi (da Milano),architetto, come vice presidente Eugenio Burnengo, (da Ovada) architetto esperto di direzione di lavori di restauri, come segretario Cesare M. Delorenzi (da Milano) dottore, che si occupa di diffondere e pubblicizzare le notizie riguardanti il lavoro, e Marco Franzini (da Novara) avvocato, che cura gli aspetti Amministrativi, legali e finanziari dell’operazione.
Esistono, per questo primo progetto di illuminazione della Rocca, preliminari esigenze progettuali e tecniche : ricostruzione di una linea elettrica di potenza adeguata, ora mancante, e realizzata in ambiente di montagna e roccioso e progetto illuminotecnico , pensato secondo le più aggiornate tecnologie dell’illuminazione e del risparmio energetico.
Il progetto di illuminazione, per ora come idea preliminare, si dovrebbe estendere anche alla parte delle rovine da restaurare ed alla identificazione notturna dei percorsi all’interno della trama urbana del complesso del borgo distrutto.
2) Al progetto iniziale si è aggiunto quello di UN RESTAURO E RICOSTRUZIONE DI ALCUNI LOCALI DELLE ROVINE DEL BORGO DELLA ROCCA, per ridare vita a quei muri abbandonati e locali sotterranei scavati nella roccia, e creare un LUOGO DI INCONTRO CULTURALE, cui dare anche la funzione di MUSEO STORICO INTERATTIVO, usando tecnologie informatiche, che permettono di sostituire la tradizionale esposizione di reperti e opere (che qui mancano, essendo i luoghi stessi e gli edifici musei di se stessi) con proiezioni, suoni e visioni che raccontino l’evoluzione storica del territorio, dell’architettura e dell’ambiente.
In luglio si è intrapreso verso Rocca Calascio, un secondo viaggio, nel quale i soci e colleghi hanno incrementato la conoscenza dei luoghi e delle persone e degli Amministratori locali, estendendo la campagna fotografica e di rilievo di massima della zona monumentale, e prendendo conoscenza della realtà sociale, economica ed umana locale, visitando insieme alla rocca , le rovine dell’antico borgo distrutto da un precedente terremoto, la chiesa ottagonale della Madonna della Pietà, e il suo interno che contiene due altari in stucco dipinto (che necessitano di restauro) e il borgo di Rocca Calascio, in parte recuperato con un pregevole albergo diffuso, e il paese di Calascio, struttura urbana pressoché intatta, pur se danneggiata anche se in modo non gravissimo, dal terremoto.
Calascio, sede del Comune, i cui Amministratori hanno offerto la loro collaborazione per il reperimento di documentazione e materiali per la conoscenza e il rilievo dei luoghi, presenta una struttura urbanistica antica non compromessa, è luogo di alcuni palazzi costruiti dalle famiglie che fecero fortuna con il commercio della lana e possiede alcune chiese pregevoli ed una struttura conventuale antica con annessa una bella chiesa, ricca di opere d’arte.
E’ evidente che la concezione di una rinascita, di questi luoghi, comprende insieme il complesso architettonico e paesaggistico della la Rocca e le sue rovine, del borgo di Rocca Calascio , del paese di Calascio, e del territorio circostante, considerati come un insieme organico (ovviamente limitando per ora gli interventi concreti alle reali possibilità).
3) La prima riunione formale dell’associazione “una luce per la Rinascita” è avvenuta, a Ferragosto, durante il terzo viaggio a Rocca Calascio, nel quale i partecipanti hanno ancora approfondito il rilievo grafico e fotografico e la conoscenza dei luoghi del progetto.
Con questi sopraluoghi è stata perfezionata una idea complementare al progetto di restauro, ossia la “lettura” della trama delle rovine, per riconoscerne le parti e risalirne alla forma originale ,ora in parte non evidente, in quanto nascosta da crolli (anche recenti dovuti al sisma) e vegetazione e da una necessaria indicazione di lettura.
Le parti superstiti del borgo annesso alla Rocca , le tracce di edifici e strutture , i percorsi , che segnano la trama distributiva del complesso urbano, sono oggetto, innanzitutto, di un rilievo approfondito e scientifico, partendo da quello reperito nell’archivio Comunale, realizzato per un vecchio piano di recupero.
Un altro prezioso amico e collaboratore, si è unito al già nutrito gruppo di lavoro.
E’ Andrea Marcolongo (da Padova) architetto, esperto e collaboratore del CNR nel campo del rilievo scientifico di monumenti antichi e di restauro.
Non solo il collega ci aiuterà nell’opera di rilievo, ma, interpellato il direttore del settore del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) al quale le competenze e soprattutto le costose attrezzature fanno capo, ne ha incontrato l’entusiasmo e l’offerta di completa collaborazione per realizzare i lavori di rilievo con i preziosi strumenti!
Si redigerà, allora, dopo questa fase, un disegno generale, dal quale risulti chiara la forma urbanistica e la consistenza del tessuto architettonico, progettando inoltre una serie di pannelli illustrativi, da inserire in modo discreto sul percorso e sulle parti di edifici, per renderne agevole la lettura e la comprensione, con la creazione di una sorta di PARCO STORICO E ARCHEOLOGICO (complemento e parte viva del museo storico interattivo).
Il verbale della prima riunione, durante il terzo viaggio, ha sancito la nomina dell’ Ing. Arch. Bellei Mussini (da Modena),compagno già del primo viaggio e prezioso esperto, primo membro onorario.
Il vicesindaco di Calascio, , Avvocato Dario Visconti (da Calascio), , è stato nominato socio onorario, insieme all’ Avvocato Domenico de Nardis (Avvocato del Comune de l’Aquila) che per primo ci ha indirizzato verso la conoscenza e la rivitalizzazione del borgo di Rocca Calascio.
Esistono, per questo primo progetto, preliminari esigenze progettuali e tecniche : ricostruzione di una linea elettrica di potenza adeguata, ora mancante, e realizzata in ambiente di montagna e roccioso e progetto illuminotecnico, pensato secondo le più aggiornate tecnologie dell’illuminazione e del risparmio energetico.
4) Un naturale corollario, emerso fin dalle prime discussioni circa i concetti di intervento e restauro su architetture e tessuti antichi danneggiati o distrutti, è stato quello di stabilire il principio, nel caso di luoghi per i quali la distruzione si estenda anche alla memoria storica, elemento essenziale per la sopravvivenza anche psicologica del tessuto umano e sociale, di stabilire il principio della “ricostruzione com’era e dov’era”, recuperando materiali, tecniche e forme conservate e tramandate dalla tradizione.
Questo dibattito ha portato l’idea di ricostituire in qualche modo, un luogo di apprendimento e conservazione delle tecniche costruttive tradizionali, delle quali sempre più, spariti i vecchi artigiani del mestiere, si sta perdendo la conoscenza.
La società Umanitaria di Milano, fondata a fine ‘800 a Moise Loria, , allo scopo di alfabetizzare e dare cultura del mestiere alle classi lavoratrici e svantaggiate, crebbe nel tempo come scuola professionale di grande prestigio, fino agli anni ’70 del ‘900.
Sono stati perciò presi contatti con la proposta di ricostituire, in collaborazione tra l’associazione e il determinante patrocinio dell’Umanitaria, un nucleo di SCUOLA DI MESTIERE, ACCADEMIA DEL COSTRUIRE SECONDO LA TRADIZIONE, incentrata su un corso di apprendimento della storia e delle tecniche e materiali tradizionali del costruire, ma insieme anche di linguaggi architettonici e simbolici dei maestri di questa arte, per formare tecnici e maestranze adatti a usarli e trasmetterli.
Adoperare questo sapere nelle opere di ricostruzione e restauro quindi e usare il sito di Rocca Calascio come palestra di studio e di apprendimento.
Come possibile anche se limitato poi alle effettive possibilità che permettano di superare lo stadio dell’idea, “Una luce per la rinascita” intende divulgare, facendo della scuola (anche se piccola e limitata nel numero dei possibili partecipanti) un crogiuolo per sensibilizzare e operare concretamente su altre situazioni che potranno essere affrontate da altri gruppi di lavoro e in tempi futuri.
Le esigue anche se determinate forze dell’associazione non possono ovviamente riuscire a gestire un’operazione così ampia, ma sono già impegnate fin d’ora nello studio e nella conoscenza del complesso secondo gli strumenti della cultura storica, artistica e dell’ambiente, per fornire progetti di massima, indicazioni progettuali e di possibili finanziamento all’Amministrazione Comunale.
Dario Banaudi Architetto, e Presidente di “Una luce per la Rinascita”
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