Al via il processo che vede imputato Francesco Tuccia, giovane militare campano che si sarebbe reso protagonista della violenza compiuta ai danni di una studentessa universitaria lo scorso inverno. Il fatto, giunto alla ribalta delle cronache nazionali come “lo stupro di Pizzoli”, è avvenuto al di fuori della nota discoteca locale “Guernica” e la giovane, proveniente dal Lazio, è stata trovata dagli addetti alla sicurezza sul retro del locale, in fin di vita.
Nella giornata di oggi sono stati ascoltati alcuni testimoni, in particolare tre ufficiali dei Carabinieri, uno psicologo ed una dottoressa. Grande assente è proprio l’imputato, Tuccia, che ha preferito non presenziare all’udienza, celebrata a porte chiuse. Fuori dall’aula C del Tribunale del capoluogo abruzzese, diverse associazioni hanno voluto manifestare tutta la propria solidarietà alla vittima, quest’oggi presente, regalando rose rosse e affiggendo striscioni contenenti messaggi di sostegno. Tra le associazioni spicca il Centro Anti violenza per le Donne di L’Aquila, che ha chiesto e ottenuto di essere riconosciuta parte civile, notizia accolta con molto entusiasmo dalle associate presenti al di fuori dell’aula. “Siamo solo all’inizio – ha affermato l’avvocato della parte civile Enrico Maria Gallinaro – Valuteremo in seguito quello che succederà”. La prima udienza si è conclusa con un rinvio al 19 novembre prossimo, una tempistica molto stretta per casi del genere ed il processo, stando alle indiscrezioni di alcuni addetti al settore, potrebbe chiudersi nel giro di 4-5 udienze.
Fabio Zenadocchio
VIDEO:
Lascia un commento