Oltre l’amore: un outing su Crocetta

Incredibile ma vero: i politici diventano sempre più simili ai divi del cinema, ai cantanti e ai calciatori, con tanto di rivelazioni-choc di donne che, pare, li abbiano amati. Accade anche per il gay dichiarato Raffaele Crocetta che, dalle pagine di “A” in edicola da oggi, si vede oggetto di un’outing non previsto, da parte […]

Incredibile ma vero: i politici diventano sempre più simili ai divi del cinema, ai cantanti e ai calciatori, con tanto di rivelazioni-choc di donne che, pare, li abbiano amati.

Accade anche per il gay dichiarato Raffaele Crocetta che, dalle pagine di “A” in edicola da oggi, si vede oggetto di un’outing non previsto, da parte della scrittrice siciliana Silvana Grasso, che dichiara una lunga storia d’amore fra lei ed neo-gorvenatore, intento a formare la sua giunta, fra i sì (e gratis) di Battiato e Galassi ed il no, cortese ma fermo, della moglie del procuratore Grassi .

Come ci dicono i giornali, i politici sono spesso maestri negli outing pilotati: messaggi soltanto rivestiti da un’apparenza di confessione personale, in realtà volti a raccogliere consensi. Ma nel caso Grasso-Crocetta, non se ne vede il tornaconto da parte del politico ex sinistra estrema, ora di area molto più moderata, che dice sì ai matrimoni gay , ma aggiunge di non esserne personalmente interessato.

“Io e lui pensiamo, come Saffo, che l’eros sia dolceamara invincibile fiera contro cui è inutile combattere, ma con cui è giocoforza stringere alleanze, solide, eterne, possibilmente non usurate da sudori di lenzuola o di stufato di carne”, dichiara poetica la scrittrice, facendo intravedere un oltre nella storia, che vada al di là del rapporto sessuale e faccia intuire un eros forte, anche se non materialmente consumato.

Ha pubblicato ben sedici libri Silvana Grasso, partendo da “Ninna nanna lupo” del 1997, rieditato quest’anno, ma quello che ci pare intricante, dopo la sua esternazione, è del 2006 e si intitola: “Sette uomini sette. Peripezie di una vedova”, storia di intreccio complesso, varie ipotesi di fidanzamento, strategie paraninfali, diktat maritali ed una vera e propria “caccia all’ uomo” da parte di singolari nubendi, con fantasiosi luoghi di corteggiamento, incipit stranulati e necrosi amorose, che ci fanno comprendere quanto fervida sia la sua fantasia.

L’erotismo, ci dicono gli esperti, concerne essenzialmente l’esperienza d’amore e le forme che esso può assumere e che l’uomo è in grado di sperimentare, al di là degli schemi istintuali.

E Freud, superando Platone, ci dice anche che anche l’amicizia e la fratellanza sono permeate da pulsioni sessuali.

Ma, grazie a Foucault, che nel 1977 approfondisce l’idea che l’uso dei piaceri assume un carattere centrale nel progetto di costruzione dell’identità dell’uomo, insistendo sulla necessità di integrare la dimensione erotica in quelle più vaste della politica e dell’economia; oggi sappiamo che erotica è ogni prospettiva ispirata al corpo come ‘metafora’ e che, alle donne (ed al femminile) è consentito di servirsi dell’erotismo come momento fondamentale della ricostruzione dell’intimità.

Ed è forse questo che la Grasso intendeva, solo che, in questo caso, non avrebbe dovuto “spargerlo” ai quattro venti.

Ma poiché chi ama brama e l’arte di amare si compendia in continue violazione di realtà, profanazione a oltranza della nostra solitudine e delle regole discrete della ragione, possiamo capire, forse, ciò che la spinta (oltre che vedere il suo nome su riviste “gossipare”).

E poiché l’amore, illudendoci che possiamo rompere nella fusione con un altro la solitudine che ci appartiene come un sopruso fin dalla separazione della nascita e promette la fine della sofferenza, quella stessa che muove a tentare la felicità; in fondo le perdoniamo questa “sospetta” ( almeno per tempistica) esternazione.

La cosa che preoccupa, piuttosto, è la dichiarazione di Crocetta, in campagna elettorale, di voto di castità in caso di vittoria, giustificata (alla maniera di Formigoni), dal fatto che lui  si considera sposato con la Sicilia e che non ha più l’età delle scorribande, che non vuole minimamente rischiare di aderire al modello Berlusconi, con un chiarimento che suona sinistro: “La sessualità, sia etero che omo portata agli estremi, crea effetti di sovraesposizione. Quando si hanno ruoli pubblici si deve essere molto prudenti e molto casti. Quando ero sindaco di Gela mi chiedevano spesso se avessi un compagno o una storia, e io rispondevo: ‘Niente sesso, siamo sindaci’.

Allora pregheremmo l’innamorata (oltre l’eros) scrittrice, di spiegare al neo-governatore che il sesso non si identifica per forza con l’orgia, la mignotteria, la prepotenza e che fra fare sesso e avere bisogno di 18 ragazze giovanissime e all’occasione minorenni, ci corre una bella distanza.

Vorrei che glie lo dicesse al più presto perché so, per esperienza, che chi predica l’eccesso di pudore e la totale castità, spesso è affitto da quelle stesse  ossessioni che vediamo diffuse in questa Italia indecente e chi promette di astenersi sovente cova quel tipo di concezione del sesso che è disordine e patologia.

Carlo Di Stanislao

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