“L’italia che vogliono gli italiani” è quella del cambiamento e di partecipazione

Debito pubblico, costi della politica, competitività, crescita e sviluppo, occupazione, credito, Europa, revisione dell’apparato pubblico, sanità, ambiente e territorio, queste le dieci tematiche alla cui base si trovano nuove e concrete proposte di cambiamento per l’Italia di domani emerse dalla ricerca “L’italia che vogliono gli italiani”, attuata tra novembre 2011 e settembre 2012 da parte […]

Debito pubblico, costi della politica, competitività, crescita e sviluppo, occupazione, credito, Europa, revisione dell’apparato pubblico, sanità, ambiente e territorio, queste le dieci tematiche alla cui base si trovano nuove e concrete proposte di cambiamento per l’Italia di domani emerse dalla ricerca “L’italia che vogliono gli italiani”, attuata tra novembre 2011 e settembre 2012 da parte del Centro Studi CODACONS-COMITAS promossa in collaborazione con  Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori, tutte aderenti a  Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, che è stata presentata ieri mattina a Roma presso il Complesso di Santa Marta.
In considerazione del periodo non felice che stanno vivendo gli italiani ciò che risulta chiaro è il desiderio di cambiamento e soprattutto di partecipazione da parte dei cittadini dimostrato in questo lavoro di networking sociale, dal quale è scaturita tale ricerca, basata sulla mobilitazione ed il coinvolgimento di consumatori e microimprese ad aderire all’indagine attraverso proposte reali, costruttive nate da idee semplici, concretamente legate a tutto ciò che non funziona nella realtà quotidiana dei tempi di crisi, per un totale di 83.427 proposte dalle quali ne sono state estrapolate 563, che verranno elaborate per potersi tradurre in una raccolta di firme per la presentazione di proposte di legge d’iniziativa popolare.
Le idee di “riforma” in base ai temi scelti, riguardano ad esempio la lotta all’evasione fiscale che come spiegato nel corso della presentazione dal Presidente di Comitas, Francesco Tamburella, passa anche attraverso l’esortazione a trovare convenienza nel pagare le tasse in virtù del vantaggio di deduzioni fiscali per le spese sostenute attraverso il sorteggio annuale delle stesse o ancora si è parlato di  “castrazione economica”  per gli evasori ai quali, in base a tale proposta, andrebbe tolta la libertà di spesa, inoltre ruolo fondamentale gioca l’autorità di valutazione e controllo perché oltre alla spesa è necessario riuscire a valutare al meglio i risultati della Pubblica Amministrazione.
Altro tema trattato, estremamente attuale e preminente negli interessi dei cittadini e dei consumatori è quello inerente i costi della politica, in merito al quale si è sollevata la possibilità di riduzione dei rappresentati e delle strutture, attraverso l’accorpamento e la razionalizzazione delle stesse nell’ottica di uno sviluppo futuro che possa offrire al Paese l’opportunità di recupero di rilancio sia a livello Europeo che tra i Paesi del Mediterraneo.
Legati allo sviluppo sono sicuramente altri punti emersi dalla relazione presentata ieri come quelli relativi al credito alle microimprese, attraverso la creazione di Istituti di Mediocredito specializzati nel fornire facilitazioni finanziarie per questo tipo di aziende sempre più diffuse il cui ruolo economico necessita di sempre maggiore considerazione, ed inoltre il problema dell’occupazione giovanile e femminile, che necessitano entrambi un piano di sviluppo ben strutturato, considerando che l’imprenditoria femminile e quella giovanile è sempre più in crescita nel nostro Paese.
Inoltre rilevante è, nell’ambito dell’impiego giovanile, la proposta di creare “borse di apprendistato”, in luogo di corsi di formazione spesso inefficaci, attraverso le quali i giovani possano scegliere l’azienda a cui proporsi, in base alle proprie aspirazioni, ricevendo un assegno mensile da dividere tra chi forma e chi è formato.
Tra i punti emersi anche l’importanza per lo sviluppo del Paese dei settori dell’agricoltura e della cultura, attraverso un rinnovamento gestionale che necessita di approcci manageriali di maggiore concretezza, per il settore della cultura, ed una programmazione razionale che preveda anche la tutela della produzione agroalimentare nazionale soprattutto nell’ambito dell’export dei prodotti.
La presentazione di ieri costituisce un momento importante che dimostra come cittadini, consumatori, associazioni, imprese, rappresentanti dei consumatori insieme possano contribuire al cambiamento che può essere attuato con accorgimenti  ed interventi semplici ma significativi.
Proprio oggi ci sarà l’audizione in Senato delle associazioni dei consumatori che presenteranno le prime 3 proposte di legge di iniziativa popolare. La prima riguarda le speculazioni sui prezzi dei prodotti agroalimentari con l’introduzione della definizione del prezzo anomalo, mentre le altre due riguardano la materia fiscale, una sulla possibilità per le famiglie meno abbienti e le piccole e micro imprese in difficoltà di differire il pagamento di tasse e bollette mentre l’altra concernente le deduzioni di oneri e spese, tra le quali quelle sanitarie, d’istruzione e di trasporto per le famiglie, i piccoli artigiani ed i lavoratori autonomi. (bma – AgenParl)

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