La sera del 20 novembre il L’Aquila Film Festival ha assegnato una menzione speciale a “Lasciare segni” e a “La Realtà al contrario” di Daniele Cini a cura dell’Associazione L’Impronta e dell’Ente Nazionale Sordi “per l’impegno produttivo profuso per la realizzazione di due cortometraggi qualitativamente validi in una situazione di set e di lavoro oggettivamente difficoltosa a causa del multilinguismo presente nel cast: per l’importanza del tema trattato e del messaggio di apertura e conoscenza che viene presentato nelle due opere” con gioia da parte dei sordi.
Il riferimento al multilinguismo colpisce nell’anima perché la mente Udente della giuria è andata oltre, impegnandosi a “leggere” e a “vedere” le storie raccontate secondo il punto di vista “sordo” , cosa che non accade spesso. A volte si tende a considerare erroneamente la lingua dei segni italiana come un insieme di gesti che, in realtà, è una lingua con regole grammaticali e sintattiche.
La serata è stata un susseguirsi di riconoscimenti e di premi in presenza dell’interprete di lingua dei segni italiana, Dott.ssa Cristina Di Domenico, messa a disposizione dallo stesso Ente che con i suoi segni e le sue espressioni facciali, ha dato l’opportunità agli spettatori sordi di vivere le Parole e le Emozioni, oltre alla sottotitolazione.
Emozioni per aver assistito anche al conferimento del Premio Maschera a Roberto Herlitzka come migliore attore italiano 2012 per “la capacità di riuscire a rappresentare con ogni sua interpretazione le proprie preferenze stilitistiche, integerrime nella scelta produttiva e sul palcoscenico, […] e per la poliedricità della sua recitazione […]”.
Non meno importante è il voto che ha decretato il pubblico, considerando “The Store” di Terry George (Northern Ireland) come il corto più bello del 2012 tra i cortometraggi vincitori dei cinque festival più importanti del mondo.
The shore di Terry George ha attirato l’attenzione del pubblico per la capacità di raccontare in modo realistico una storia semplice e, al tempo stesso, comunicativa sul piano delle emozioni. Si tratta di due migliori amici d’infanzia che non si sono più visti per 25 anni a causa delle incomprensioni. Joe, il protagonista insieme alla figlia, è ritornato in Irlanda del Nord per rivedere l’amico di infanzia, Paddy. Alcuni dettagli del corto sono significativi come il braccio amputato di Paddy che viene vissuto con leggerezza in alcune scene.
Tra gli altri premiati, ha vinto “Freakbeat” di Luca Pastore (Italia) come miglior film.
Per il miglior cortometraggio, si è distinto “Crossing the schoolyard” di Annarita Zambrano (Francia), mentre “Aquel no era yo” di Esteban Crespo (Spagna) è stato selezionato come miglior mediometraggio.
Non meno importanti sono “La Natura delle cose” di Audrey Espinasse (Francia) e “Swimsuit 46” di Wannes Destoop (Belgio) che hanno ricevuto una menzione.
Infine, sono stati scelti “Come prima più di prima mi amerò” di Alessandro Capitani (Italia) e “I discendenti del Giaguaro” ad opera di Amnesty International e Indigenous Kichawa Pepole of Sarayaku /Ecuador) come migliori documentari ex aequo.
Roberta Masci
Lascia un commento