«È impensabile che il settore dei pubblici esercizi, dove nel 2010 e 2011 si registra complessivamente un saldo negativo (differenza fra nuove aperture e chiusure) di ben 14mila imprese, possa essere ulteriormente gravato dall’aumento vertiginoso della tassazione sui rifiuti. Per i ristoranti la tassa aumenterà mediamente di quasi il 500% e per le discoteche aumenterà addirittura quasi del 700%».
È questo il commento del presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani, sull’entrata in vigore dal 1 gennaio 2013 del Res, il tributo previsto nel decreto “Salva Italia” che andrà a sostituire i tre prelievi sui rifiuti Tarsu, Tariffa di Igiene ambientale (TIA1) e Tariffa Integrata (TIA2). Secondo un’indagine Confcommercio, la categoria del commercio più colpita in assoluto è proprio quella relativa a discoteche e night club. Ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie, pub sono al quarto posto. Non va molto meglio a bar e pasticcerie che assieme alle mense, birrerie e amburgherie vedranno lievitare il costo per l’immondizia di ben oltre il 300%.
«Non si capisce – afferma Stoppani – come mai il ristorante debba essere fra le attività più tassate, visto che gli scarti sono quelli di produzione».
I pubblici esercizi sono doppiamente danneggiati, perché con la TARSU un bar ha già un costo al metro quadrato del 75% superiore, per esempio, a quello di un ipermercato mentre per un ristorante si arriva al +157%. In pratica, gli incrementi percentuali sono tra i più elevati anche perché i valori di partenza su cui si applicano sono già alti. In tal modo, secondo un calcolo del centro studi Fipe, mentre una superette di 300 mq. con la RES si troverà a pagare 2400 euro in più, un ristorante di 200 mq. ne pagherà 4000 in più.
Gli aumenti varieranno da Regione a Regione. In Piemonte, per esempio, l’incremento per i ristoranti è stato calcolato attorno al 580%, mentre le discoteche più tassate saranno quelle della Lombardia con un +690%.
Il documento di Confcommercio evidenzia la necessità di un intervento normativo che proroghi almeno di un anno l’entrata in vigore del nuovo tributo e l’apertura di un tavolo tecnico aperto alle principali associazioni di categoria per la determinazione di nuovi coefficienti che tengano conto anche della reale produzione dei rifiuti.
La spazzatura soffocherà i pubblici esercizi
«È impensabile che il settore dei pubblici esercizi, dove nel 2010 e 2011 si registra complessivamente un saldo negativo (differenza fra nuove aperture e chiusure) di ben 14mila imprese, possa essere ulteriormente gravato dall’aumento vertiginoso della tassazione sui rifiuti. Per i ristoranti la tassa aumenterà mediamente di quasi il 500% e per le discoteche aumenterà […]
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