Prosegue dal 12 gennaio 2013 nei locali de Il Passalibro Milano, Via Dal Pozzo Toscanelli 10 –Milano, la mostra di fotografia di Flavia Iandoli “Città e dintorni”
“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.” Josè Saramago
Il viaggio è uno spazio temporale immortalato in tanti piccoli e grandi “portraits” di luoghi aperti, di luoghi chiusi, di grandi distese, di uomini e cose che si affollano all’occhio attento e curioso del fotografo.
L’autrice nel suo girovagare cerca di portare alla luce quel che l’occhio distratto non vede, nascono cosi visioni di tetti rossi che sembrano uniformi, ma non lo sono, perchè dietro ogni tetto si può leggere una storia, come pure narrano i panni stesi ad un balcone, panni che giocano col vento, panni che sono li sui balconi di Oporto, ma potrebbero essere anche quelli di un’altra città. Questi però hanno la leggerezza data dal vento dell’Atlantico e sembrano intenti in una danza.
Cosi pure una spiaggia immersa nella nebbia dona una atmosfera surreale ai bagnanti che si avviano verso il mare che non ha confine con il cielo sovrastante e il tutto assume un che di misterioso e forse magico, come magnifica e imponente si impone la “messe” di un campo.
Un altro elemento che l’autrice ha colto nel suo viaggio è l’abbagliante luce che mette a nudo ogni dettaglio come quelli di una fila di cabine bianche e blu, la cui ombra si staglia netta sulla sabbia dando un senso di profondità all’insieme che è arricchito dai colori di sdraio, sedie e ombrellone in primo piano.
Gli scorci architettonici degli edifici nuovi e vecchi attirano l’attenzione, non fosse altro per il sapore dell’antico che si mescola al moderno, del dejà vu con il futuro, immortalati in uno scorcio di vicolo con mobili, nel profilo rigido di un edificio contemporaneo, nel monumento alle scoperte che si protende sul mare oppure nel vecchio tram di Lisbona che arranca in salita.
Le foto narrano di geometria dei luoghi,della suggestione scenografica dei paesaggi e, in nuce, parlano del desiderio di Flavia Iandoli di lasciare un segno dei suoi sogni visivi, perché fotografare è imprimere nel tempo un sogno che l’autore vede e vorrebbe che gli altri vedessero.
In questa mostra vengono esposti alcuni scatti di un suo viaggio in Portogallo, terra di esploratori e navigatori, che vanta una notevole varietà culturale e paesaggistica; terra densa di contrasti, colori e paesaggi mutevoli, che non lasciano il tempo al viaggiatore di riposare lo sguardo, che si perde dapprima lungo i fiumi e le rigogliose valli del nord, per rimanere subito dopo incantato di fronte alle suggestive distese di sabbia e alle scogliere del sud.
Flavia Iandoli è un architetto e lavora nel campo della
progettazione architettonica e paesaggistica in uno studio milanese.
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