La corruzione costa agli italiani circa 6 miliardi di euro all’anno, ma nel 2010 le persone condannate per questo reato sono state appena 250. In media le denunce sono 200 all’anno. Segno che chi corrompe ha una buona probabilità di scamparla. È quanto emerge dallo studio presentato questa mattina da Alberto Vannucci, docente di Scienza della politica all’Università di Pisa, all’incontro su Amministrazione pubblica e legalità, organizzato a Corsico dalla Scuola delle buone pratiche di Terre di mezzo e Legautonomie. ”Da un’indagine statistica di Eurobarometro è però emerso che il 13 per cento degli italiani sono stati coinvolti almeno una volta in un episodio di corruzione, come corruttori o come corrotti”, sottolinea il docente universitario.
Per i Comuni il problema principale è come contrastare la corruzione e le infiltrazioni mafiose nel proprio territorio. ”Abbiamo bisogno di strumenti per impedire alle cosche di mettere radici nei nostri territori”, afferma Maria Ferrucci, sindaco di Corsico, 34 mila abitanti in provincia di Milano. ”La corruzione crea quella fascia grigia intorno alle amministrazioni che permette a certi personaggi di fare affari – avverte Roberto Bontà, vicepresidente di Avviso Pubblico (associazione di enti locali e regionali per la formazione civile contro le mafie) -. Se parliamo di sviluppo non si può non mettere nell’agenda politica la lotta all’evasione e alle mafie. È un costo che non ci possiamo più permettere”. (dp)
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