Scoppia la bufera su Monte Paschi di Siena: Rocca Salimbeni è accusata di aver “nascosto in un cassetto” importanti informazioni ai mercati e ora nessuno si fida più della società.
Questa analisi viene pubblicata mentre è ancora in corso l’assemblea straordinaria. Il prezzo di Borsa del titolo registrato alle 13.14 del 25 gennaio è di 0,2602 euro, in rialzo di oltre il 10% sul prezzo di chiusura della sera precedente.
Vendi. Vendi le obbligazioni. Se sei correntista vai altrove.
Settimana da dimenticare per Monte Paschi che ha perso terreno in Borsa dopo che molti investitori le hanno ritirato la loro fiducia e hanno deciso di vendere.
I fatti: ci sono buchi nascosti nei conti
· Sono “saltati fuori” buchi (inizialmente si è parlato di 220 milioni di euro, poi di oltre 700) legati ad alcune operazioni finanziarie condotte dai vecchi dirigenti della banca per abbellire i bilanci. Queste operazioni sono state taciute ai mercati e – forse – anche alle autorità di vigilanza.
· La banca ha fatto sapere che le operazioni incriminate sono sotto esame da alcuni mesi – ma perché non l’hanno detto subito? – e che i 500 milioni di euro di Monti bond chiesti in più rispetto ai 3,4 miliardi inizialmenti preventivati (vedi Soldi Sette n° 1009), son sufficienti a assorbire le conseguenze del make up di bilancio.
Prima domanda: Monte Paschi fallirà?
· A guardare i Cds (il costo per assicurarsi dal fallimento di un soggetto) il Monte Paschi ha una probabilità su quattro che tagli del 20% i pagamenti dei suoi debiti, in special modo le sue obbligazioni, da qui al… 2023! Sarebbe comunque un fallimento controllato.
· A prendere sul serio le parole dell’attuale management e a guardare quanto c’è nell’ultima informazione di bilancio disponibile, quella di settembre, dove il patrimonio ammonta a circa 10 miliardi, cui andrebbero aggiunti i quasi 4 miliardi di Monti bond: la risposta invece è no, i buchi sono coperti.
· Pure senza prendere sul serio queste parole non riteniamo probabile un fallimento. Si tratta della terza banca italiana, è molto diffusa sul territorio ed è senz’altro di interesse per lo Stato: un fallimento porterebbe a altri a catena e lo sconquasso sociale. Stato e Banca centrale, ma anche altre banche interverrebbero per tenere in piedi Mps. Inoltre i probabili vincitori delle prossime elezioni hanno nella Toscana e nel senese uno dei loro maggiori feudi elettorali. Lo sforzo, tra l’altro è alla portata dello Stato italiano, visto che si tratta comunque di “pochi” miliardi di euro.
Seconda domanda: l’azione è un buon investimento?
· Il 2012 si è chiuso in perdita: 1,6 miliardi di rosso nei primi 9 mesi, dovrebbero salire a 2 miliardi ora di fine anno. Il che fa un una perdita di 0,17 euro per azione.
· Per gli anni a venire 2013 e 2014 stimiamo che Mps riesca a portarsi in pareggio azzerando le perdite. Perché ciò avvenga abbiamo ipotizzato che la Fondazione, principale azionista del Montepaschi, ma a corto di quattrini, vuoi trovi i soldi, vuoi faccia “un passo indietro” nel controllo permettendo un grosso aumento di capitale. Abbiamo stimato un importo di 4,5 miliardi di euro. Non entriamo nel tecnicismo, ma questo super aumento di capitale per gli azionisti (la Fondazione e voi) equivale a un forte ribasso del prezzo dell’azione in Borsa.
· Con questi “numeri” l’azione, anche se il prezzo è sceso, passa da conveniente a correttamente valutato. Quindi il consiglio dovrebbe passare da acquistare a mantenere. Già, ma oltre al fatto che il rischio del titolo Montepaschi ha, da tempo, il livello massimo 5, c’è il fatto che il vecchio management ha mentito e che quello nuovo ha fatto melina – anche comprensibilmente per carità – sulla diffusione delle informazioni sulla patacca rinvenuta in cassaforte. Non ci fidiamo più.
· Siamo consci che un passo indietro della Fondazione nell’aumento di capitale potrebbe rendere il titolo, qualora la pulizia di bilancio sia effettiva, un preda facile e scatenare gli appetiti degli speculatori favorendo un rapido rialzo in Borsa, ma preferiamo consigliarti di vendere. Ci sono ancora troppe cose poco chiare.
Terza domanda: che rischi ci sono per i conti?
Ovviamente visto che non ci aspettiamo che la banca fallisca non c’è nessun rischio per i correntisti. Però è assai probabile che i correntisti siano gli altri finanziatori del risanamento di Montepaschi. Come? Attraverso gli alti costi per i servizi: “spremere” la clientela con prodotti cari potrebbe essere una soluzione. Già oggi Mps tosa bene bene i suoi clienti. Come ben sai monitoriamo con costanza circa 400 conti correnti italiani, ebbene facendo una classifica, per un correntista che usa il conto per investire in azioni italiane e estere i prodotti Monte Paschi non compaiono mai tra i primi 50. Nel caso di normali esigenze familiari si scende ulteriormente e Monte Paschi non è mai tra i primi settanta. In entrambi i casi il costo del miglior conto di Monte Paschi ci risulta più del doppio rispetto al costo del miglior conto corrente: stiamo parlando di una somma che in media è 400 euro in più l’anno. Quindi anche indipendentemente dai rischi della banca non vediamo perché tu debba fare il donatore di sangue a Montepaschi. Cogli l’occasione e scegli il miglior conto per te utilizzando il nostro calcolatore che trovi qui www.soldi.it/il-miglior-conto-corrente-per-te-s5035734.htm.
Quarta domanda: che faccio delle obbligazioni?
· La risposta è vendile. Abbiamo detto che la banca molto probabilmente non fallirà, quindi, gli obbligazionisti possono dormire sonni tranquilli perché le obbligazioni in loro possesso verranno rimborsate alla scadenza. E questo è vero, tanto più che fino a oggi il prezzo dei bond Mps, con l’eccezione dei due titoli particolari che hanno scadenza 2020 – vedi il riquadro – non ha patito grossi scivoloni.
· Ricordiamoci però dei Credit default swap, i Cds, di cui abbiamo parlato poc’anzi. Il mercato stima una probabilità che Mps tagli del 20% i pagamenti sui suoi BTp doppia rispetto a quella dello Stato italiano (oltre il 21% contro l’11% attribuito al Bel Paese). Ma il rendimento tra titoli del Mps e titoli del Tesoro non è molto diverso. Perché quindi prendersi un rischio maggiore?
· Se hai bond Mps che scadono oltre il 2015 vendili e scegli un BTp con scadenza analoga, ottenendo un rendimento simile, ma dimezzando, così, il rischio legato all’emittente. Se i tuoi bond Mps scadono entro il 2015 vendi e reinvesti in un conto di deposito vincolato come il vincolato di Banca Marche in promozione a 12 mesi, che ti darà il 5% lordo annuo, 4% netto, o i depositi vincolati di Banca Sistema, che ti daranno dal 4,6% lordo (3,68% netto) per 12 mesi fino al 5,2% lordo annuo (4,16% netto) per vincoli a 36 mesi, accollandosi il bollo.
Attenzione ai subordinati Mps!
Le due obbligazioni Mps 5% 21/04/2020 (isin XS0503326083) e Mps 5,6% 9/09/2020 (isin XS0540544912) sono titoli subordinati lower tier 2. In parole povere, prevedono penalizzazioni per chi le possiede nel caso di insolvenza della banca. I possessori di queste ultime, per esempio, verranno rimborsati dopo gli obbligazionisti che possiedono bond con maggiori garanzie, i cosiddetti senior, che rappresentano la maggior parte delle obbligazioni in circolazione. Non farti ingolosire dal rendimento dei titoli, giustificato da un rischio decisamente elevato. Non acquistarli e, se li possiedi, vendili per puntare su titoli più sicuri (Altroconsumo)
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