Questa sera, venerdì 15 febbraio al Festival della canzone italiana i big si cimenteranno duettando le canzoni del passato. La serata sarà anche dedicata a Mike Bongiorno con l’inaugurazione in diretta della statua a lui dedicata e posizionata a Sanremo in via Escoffier. Testimonial d’eccezione, recordman di presenze al Festival, sarà Pippo Baudo che ha prestato proprio la sua immagine e la sua voce per la realizzazione della campagna dei progetti avviati dalla Fondazione Bongiorno: la realizzazione del network “Casa Allegria” a sostegno delle fasce più fragili.
Ognuno dei 14 Artisti in gara presenterà – portando un ospite – una sua versione rivisitata di un successo della storia del festival:
ALMAMEGRETTA- IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK
Presentata da Adriano Celentano (abbinato con il Trio del Clan) nel 1966, venne bocciata sia dalla giuria popolare che da quella di qualità. Malgrado la canzone non sia arrivata in finale, divenne un brano simbolo della canzone italiana, anche per le tematiche affrontate sul degrado urbano e la cementificazione delle città.
ANNALISA- PER ELISA
Canzone vittoriosa nell’edizione 1981 grazie all’interpretazione di Alice, alla sua seconda partecipazione al Festival. Il testo del brano,
che raggiunse il primo posto in hit parade, ebbe diverse versioni mentre la musica richiama all’inizio l’omonima sonata di Beethoven.
CHIARA- ALMENO TU NELL’UNIVERSO
La canzone, scritta nel 1972, fu portata al Festival solo nel 1989. Per Mia Martini, che la interpretò in modo straordinario, fu l’occasione del ritorno a Sanremo dopo sette anni. Malgrado il successo di critica e di pubblico, si piazzò soltanto al nono posto ma è poi diventata una delle più famose della musica italiana.
DANIELE SILVESTRI- PIAZZA GRANDE
Lucio Dalla la portò a Sanremo nel 1972, l’anno dopo il successo di 4/3/1943. Il brano, che doveva essere interpretato inizialmente da Gianni Morandi, si classificò all’ottavo posto. Dalla, accompagnato sul palco da tre chitarristi, fu presentato da Mike Bongiorno come “l’uomo dal berretto d’oro”.
ELIO E LE STORIE TESE- UN BACIO PICCOLISSIMO
Il brano venne presentato al Festival nel 1964 dal 18enne Roberto Loreti, in arte Robertino, e dall’americano Bobby Rydell. La canzone riuscì a guadagnarsi l’ingresso in finale e si piazzò undicesima, risultando uno dei 45 giri più venduti dell’edizione.
MALIKA- COSA HAI MESSO NEL CAFFE’
Portata al successo nel 1969 da Riccardo Del Turco, al suo debutto al festival dopo il successo di “Luglio”. Il partner straniero abbinato a Del Turco nell’edizione fu il francese Antoine. Inizialmente il brano, che si piazzò al 14esimo posto, doveva chiamarsi “Il veleno nel caffè”.
MARCO MENGONI- CIAO AMORE CIAO
Quando Luigi Tenco lo presentò al Festival del 1967 aveva 28 anni. Il brano ebbe varie stesure, Tenco voleva cercare di tracciare una nuova linea per la canzone d’autore italiana. Interprete della doppia versione era Dalida. Fu eseguita la sera del 26 gennaio 1967 e fu eliminata segnando la vita di Tenco, la storia della musica italiana e di Sanremo.
MARIA NAZIONALE- PERDERE L’AMORE
Canzone vincitrice nel 1988 nell’interpretazione di Massimo Ranieri, alla sua terza partecipazione al Festival. L’anno precedente il brano, cantato da Gianni Nazzaro, non era stato ammesso. Il brano ottenne circa un quarto di tutte le preferenze espresse, tre milioni di voti in più di quelli assegnati al secondo classificato.
MARTA SUI TUBI- NESSUNO
Canzone con cui Betty Curtis debuttò al Festival nel 1959. Il brano, interpretato nell’edizione anche da Wilma De Angelis, fu poi ripreso nell’indimenticabile interpretazione di Mina. Si parlò di un tentativo di sabotaggio perchè, secondo le leggende del Festival, Betty Curtis prima di entrare in scena ricevette un bigliettino contenente una polverina che avrebbe dovuta farla starnutire. Il brano si classificò all’ottavo posto.
MAX GAZZE’ – MA CHE FREDDO FA
La canzone fu portata a Sanremo nel 1969 dalla 16enne Nada che mostrò per la prima volta al pubblico il suo grande talento. Il brano, interpretato nella doppia versione assieme ai Rokes, si piazzò al quinto posto ed ebbe un grande successo con quasi un milione di copie vendute tra Italia e Spagna.
MODA’- IO CHE NON VIVO
Uno degli esempi più eclatanti di brani che trovano successo ovunque ma non a Sanremo. Pino Donaggio la portò al Festival nel 1965, abbinata alla cantante country americana Jody Miller. Il brano si classificò solo settimo ma si impose poi nel mondo con versioni di Mina, Dusty Springfield e Elvis Presley, con il titolo “You Don’t Have To Say You Love Me”.
RAPHAEL GUALAZZI- LUCE
Quando Elisa partecipò a Sanremo nel 2001 era al suo primo disco in italiano: in precedenza aveva ottenuto grandi successi cantando in inglese. Scritta con Zucchero e prodotta dalla Sugar di Caterina Caselli, la canzone rivelò al pubblico del Festival il talento straordinario di Elisa che con la sua voce e la sua musicalità fece centro al suo debutto all’Ariston conquistando la vittoria.
SIMONA MOLINARI CON PETER CINCOTTI- TUA
In gara nel 1959, la canzone fu al centro di uno dei primi ‘scandali’ di Sanremo perchè il brano, strizzando l’occhio al jazz, era interpretato da Jula De Palma in un modo che alcuni giornali giudicarono troppo sexy con una versione ben diversa da quella classica proposta da Tonina Torrielli. Il brano si classificò al quarto posto.
SIMONE CRISTICCHI- CANZONE PER TE
In gara nel 1968, rappresenta l’unico primo posto ottenuto dal grande Sergio Endrigo a Sanremo. Abbinata all’interpretazione del brasiliano Roberto Carlos, è una delle più belle canzoni della musica italiana in cui si racconta, con una melodia che va dal quasi parlato al melodico, un addio descritto con qualche metafora.
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