Il rifiorire della cultura a L’Aquila

Sulle note di Dolce Sentire di San Francesco ha preso inizio la cerimonia dedicata al Primo Premio letterario “Il terremoto a L’Aquila” perché la memoria resti sempre viva. Il Presidente del Premio e del Rotary Club L’Aquila Ferdinando Caiola evidenzia che questa manifestazione è la spinta giusta per riprendere gli appuntamenti culturali della città che […]

Sulle note di Dolce Sentire di San Francesco ha preso inizio la cerimonia dedicata al Primo Premio letterario “Il terremoto a L’Aquila” perché la memoria resti sempre viva. Il Presidente del Premio e del Rotary Club L’Aquila Ferdinando Caiola evidenzia che questa manifestazione è la spinta giusta per riprendere gli appuntamenti culturali della città che dopo il 6 Aprile 2009 sono venuti meno. L’idea di questo progetto culturale trae l’alito di vita da un circolo di letterati, giornalisti e storici dell’arte desiderosi di ridonare a L’Aquila la sua aurea di storicità e magniloquenza che la rendeva meta prediletta di turisti e studiosi.
Numerose sono state le richieste di partecipazione al concorso promosse da diversi centri della Penisola come quelle del Club di Lecce e di Roma Sud-Est di cui la giuria ha variato le varie proposte scritte.
Non poteva mancare la figura portante della nostra Diocesi: Don Giuseppe Molinari che entusiasta di partecipare all’incontro si è congratulato con i vincitori. Poi per un istante riporta l’attenzione del pubblico alla terribile tragedia che l’anno scorso ha colpito questa terra e sottolinea che soltanto gli eletti, illuminati dalla Grazia di Dio e dallo Spirito fondante la Chiesa, affrontano la quotidianità con tanta serenità.
Segue l’intervento dell’Assessore alla Provincia Mimmo Srour. Mentre lui provvederà alla ricostruzione materiale del nostro comprensorio, il Rotary Club in accolito con l’Università degli Studi di L’Aquila provvederanno a rinsaldare la cultura dei cittadini.
Effettivamente la nostra è una realtà non facile, qualcosa è cambiato: nella nostra ideologia e nel nostro modo di essere. Ora tocca a noi rimboccarci le maniche e ricostruire il nostro “sentire comune” e gli edifici ecclesiastici e non venuti meno a causa del forte sisma.
Noi possiamo testimoniare agli altri ciò che è accaduto per non commettere più gli stessi errori e occorre accostarsi al sopravvissuto con una “mentalità corretta”.
A Luigi Lombardo, Console di Malta, si devono diverse iniziative per la ricostruzione dell’Aquilano: si pensi alla Parrocchia di San Sisto che presto potrà avere una casa per i fedeli proprio grazie ai Cavalieri di Malta.
Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti in Abruzzo, proietta lo sguardo verso il futuro affinché l’esperienza vissuta dagli aquilani sia di sprono per riportare il Capoluogo all’egida culturale.
A Giovannino Di Tommaso, Presidente della Giuria e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, si riconosce la voglia di riscatto per la facoltà “principe” nella storia della nostra città.
Al Direttore Mario Narducci e alla poetessa Liliana Biondi si riconosce l’amore, la dedizione per il loro ambito di specializzazione e l’imparzialità nello scegliere gli elaborati da esaminare.
Dolce sin fundo è stata la lettura dei testi da parte di Franco Narducci, colui che ha fatto del teatro la sua vita. Il sipario si apre e inizia l’atto della rinascita di una città e del suo popolo.

Francesca Ranieri

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